Confartigianato e Coldiretti donano ai vescovi di Treviso e Vittorio Veneto la statuina dell’imprenditrice, simbolo delle aziende che curano il verde

Ieri venerdì, nelle sedi delle diocesi di Vittorio Veneto e Treviso, Loris Balliana e Antonio Danesin, vicepresidente vicario e vicepresidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, insieme ad Angelo Facchin e Mattia Mattiuzzo, vicepresidenti di Coldiretti Treviso, hanno consegnato ai vescovi mons. Corrado Pizziolo (in foto, nella residenza vescovile vittoriese) e mons. Michele Tomasi la statuina del Presepe 2022 raffigurante un’imprenditrice, simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde.

Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che parlino del presente ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.

La statuina per il Presepe 2022 raffigura l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inserire una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza. Un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che guardano al futuro, protagoniste dell’economia circolare, della riqualificazione urbana e del territorio, del miglioramento della qualità della vita.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità. Attraverso i suoi personaggi racconta la realtà della vita di tutti i giorni, e in esso si trovano fra gli altri artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.

“Quest’anno – hanno sottolineato Balliana e Danesin – portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. A livello economico la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, belli, unici e distintivi. E sono anche baluardo della sostenibilità sociale, poiché ben radicati nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali. Lo stretto legame con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si è collocati. Tutto questo è il ‘valore artigiano’ che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce”.

“Il florovivaismo è un comparto che coinvolge imprese impegnate nel garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita contrastando i cambiamenti climatici, l’inquinamento dell’aria e il dissesto del territorio” ha affermato Angelo Facchin, vicepresidente di Coldiretti Treviso nel sottolineare che “si tratta dell’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche”. “Un lavoro che trova riconoscimento nella maggioranza delle case degli italiani che durante le festività sono colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale”.

(Foto: Confartigianato Imprese Marca trevigiana).
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