Confartigianato Marca Trevigiana interviene sugli impianti di riscaldamento per bloccare gli sforamenti

“È allerta ossa” spiega Antonio Tolotto, presidente Comunità termoidraulici Confartigianato imprese Marca Trevigiana. Si è perso il conto degli sforamenti in provincia di Treviso e più in generale nel Veneto: 26 giornate oltre i limiti su 31 giorni di gennaio. Nonostante le restrizioni alla circolazione il problema non trova soluzione.

A fronte di una situazione di allerta persistente sono necessari altrettanti sforzi straordinari rientranti in una pianificazione di lungo periodo concertata tra tutti gli attori politici ed economici che deve avere come denominatore comune il benessere della collettività, l’attenzione alla salute, al miglioramento della qualità della vita per le comunità.

I cittadini giocano un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento e devono essere facilitati attraverso una maggiore sensibilizzazione sulle ricadute a livello sistemico dei comportamenti non virtuosi.

L’amministrazione provinciale e alcune realtà comunali, sempre in bilico tra bilanci che non tornano e servizi da offrire alla collettività, sono riuscite, con apprezzabili sforzi, a stanziare risorse per la sostituzione degli impianti obsoleti e in alcuni casi, per la manutenzione di quelli esistenti.

C’ è la necessità di trasformare questi comportamenti virtuosi, in azioni strutturali che non si limitino a singoli territori. L’urgenza è quella di strutturare un programma di azioni a medio lungo termine, dove la sostituzione delle caldaie obsolete con nuovi apparecchi dai consumi ridotti e a contenuto impatto ambientale si inserisca in un piano di efficientamento degli edifici e di manutenzione programmata degli stessi. Il tutto sotto il controllo di una regia articolata a più livelli.

In questo quadro impiantisti, manutentori, costruttori metterebbero a fattor comune le loro specifiche competenze e la loro professionalità per l’individuazione delle migliori soluzioni in termini di efficientamento energetico oltre che di minore inquinamento.

I cittadini, dal canto loro, devono essere protagonisti alla pari affinchè gli sforzi anche economici delle amministrazioni, trovino eco nelle azioni e nei comportamenti della collettività, perché l’inquinamento non è qualcosa che qualcun altro deve risolvere, ma una responsabilità alla quale ognuno è chiamato.

(Fonte: Confartigianato Marca Trevigiana).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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