Continua la polemica fra i sindacati e Contarina. “Stanno usando i loro lavoratori come fossero delle cavie”

Feroce polemicha sulle scelte di Contarina. Le organizzazioni sindacali si oppongono alle decisioni della società che non sembra intenzionata a fare passi indietro.

Contarina, già lo scorso 31 ottobre, aveva deciso di avviare la sperimentazione su una nuova ripartizione dell’orario di lavoro su quattro giorni per quattordici lavoratori operanti nei comuni di Borso e Pieve del Grappa, Possagno, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Monfumo e Pederobba.

“Le dichiarazioni del direttore – affermano Marta Casarin, segretaria generale Fp Cgil di Treviso, Alessandro Bagaggiolo della Fit Cisl di Belluno Treviso e Carmelo Cavallo, segretario generale Fiadel – contengono diverse inesattezze, come ad esempio il fatto che questa iniziativa sia all’interno dell’orario previsto dal contratto: 38 ore lavorative settimanali diviso i quattro giorni comporta un orario di 9.5 ore ,senza tener conto di eventuali straordinari”. Per i Sindacati di categoria, che hanno già diffidato il gestore, si configurerebbe così uno sforamento del massimo di orario giornaliero previsto del Ccnl di riferimento, e dunque una violazione delle norme contrattuali.

“Invitiamo il direttore a fare bene i conti – proseguono i rappresentanti sindacali – evitando di nascondere la realtà dei fatti: ogni giorno ci sono infortuni più o meno gravi in un settore che è sempre più colpito da inidoneità che rendono il lavoratore un ‘rottame’ da eliminare. Del resto non sorprende particolarmente questo comportamento di negazione dell’evidenza, perché sono anni che Contarina considera il tentativo di dialogo del sindacato come una semplice polemica fine a se stessa”.

Per le Organizzazioni Sindacali, con questa decisione unilaterale si mette a dura prova l’integrità fisica degli addetti che, in questo modo, seppur su base volontaria, si ritroverebbero con un impegno lavorativo giornaliero ben al di sopra di quanto previsto dal contratto nazionale.

Contarina sta usando dei lavoratori per sperimentare nuove soluzioni di raccolta, come fossero delle cavie da laboratorio – affermano Casarin, Bagagiolo e Cavallo – col solo fine di abbassare i costi di gestione e diminuire il personale, considerato che nei comuni interessati alla sperimentazione saranno coinvolti 14 operatori, mentre oggi ne lavorano 16″.

“Eppure – concludono – sarebbe bastato aver costruito una base di partenza più vicina alle aree interessate – situazione da anni sul tavolo dell’azienda ma mai portata a termine – risparmiando un paio di ore per il tragitto, invece si preferisce sempre scaricare tutto sul soggetto più debole: il lavoratore. Per Fit Cisl, Fp Cgil e Fiadel tutto ciò è inaccettabile: non si gioca con la salute dei lavoratori, daremo battaglia fino in fondo, non escludendo azioni legali che sono già al vaglio dei nostri uffici vertenze”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati