Il Coro Stella Alpina di Treviso, il più longevo del Veneto (è stato fondato nel 1949), dopo 32 anni cambia direttore. Il maestro Diego Basso cede il podio all’organista Davide Furlan, che negli ultimi anni è stato il suo vice. Il passaggio ufficiale di consegne avverrà sabato 17 dicembre al termine del 53esimo Concerto di Natale che la formazione terrà, come da tradizione, nel Tempio Monumentale di San Francesco a Treviso, con il patrocinio del Comune. Sarà l’ultimo evento in cui Diego Basso dirigerà i “suoi” trenta coristi.
Nell’esecuzione degli ultimi brani potrebbe aggiungersi il sindaco Mario Conte, cresciuto all’interno dello Stella Alpina, in cui arrivò nel 1996 quando era un ragazzo dal timbro tenorile per poi passare, con il tempo e la maturità vocale, nel settore dei baritoni, musicalmente “allevato” dal maestro di Castelfranco.
“Anche io, da quando sono diventato sindaco, sono stato messo in panchina, poiché i troppi impegni non mi consentono di seguire costantemente le prove settimanali”, ha detto Conte nel presentare a Ca’ Sugana il concerto del “distacco” e ringraziare il direttore, “amico fraterno”, per il grande lavoro svolto con passione in questi 32 anni. “L’uscita di Diego Basso è un momento molto triste, poiché si chiude un capitolo della storia del coro” ha rimarcato il presidente del complesso vocale, Cristiano Furlan, che ha preso il posto di Vicenzo Mazzariol.
“Per me il Coro Stella Alpina è stato un gruppo di amici prima di tutto. Per undici mesi all’anno ho trascorso con loro due sere alla settimana per dirigere le prove, facendo la spola tra Castelfranco e Treviso, a cui si aggiungevano trenta concerti all’anno, le partecipazioni ai concorsi, le tournée all’estero”, è il ricordo di Diego Basso, costretto a lasciare a causa dei molti impegni nazionali e internazionali legati al suo ruolo di direttore dell’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, che lo stanno portando ad esibirsi ovunque. Molto impegnativo è stato, quest’anno, il tour “Symphony” che ha come star Roby Facchinetti dei “Pooh”. Concerti che dovevano terminare a settembre, ma via via si sono aggiunte altre date, con il crescente successo dei live. “Insieme a Facchinetti sarò in Calabria il 29 e 30 dicembre, poi il tour di Symphony dovrebbe concludersi”, sottolinea il direttore castellano che ha collaborato con tanti protagonisti della musica leggera italiana, tra cui Ron, Enrico Ruggeri, Red Canzian, il Volo per menzionarne solo alcuni, “Per il 2023 ci sono altri importanti progetti in cantiere con l’orchestra. Invece il coro ha bisogno di una presenza costante. Il direttore o lo fai o non lo fai. Anche per me è molto triste lasciare. Grazie al Coro Stella Alpina sono cresciuto professionalmente, abbiamo fatto delle cose bellissime insieme”.
“Dalle tournée in Canada e in Francia ai concorsi nazionali in cui abbiamo vinto ben sette primi premi. Ma ci sono state anche le partecipazioni alle trasmissioni televisive di Paolo Limiti e a “Domenica In”, per non dire di quando ci siamo esibiti durante un’udienza nell’aula Nervi davanti a papa Giovanni Paolo II. Per espresso desiderio del pontefice, che aveva detto di essere stanco di sentire i soliti inni sacri, ci fu chiesto di eseguire un canto popolare di montagna e noi per lui cantammo la Bella Marietta” prosegue.
Il Coro Stella Alpina ha al suo attivo 17 incisioni discografiche, l’ultima datata 2019 realizzata in occasione del settantesimo anniversario della fondazione. Sotto la direzione del maestro Basso, ha inserito in repertorio anche la contaminazione tra canti di montagna e musica pop, eseguendo con l’orchestra “Uomini soli”, successo festivaliero dei Pooh, e le musiche per il cinema di Ennio Morricone. “Con il coro ho sempre cercato di fare cose nuove e ho sperimentato molto”, spiega Basso, che ricorda, tra i tanti uno degli più incontri più singolari della sua carriera: quello con Adriano Celentano, avvenuto 28 anni fa mentre il “molleggiato” stava lavorando ad un nuovo disco nello studio di registrazione di Villa Condulmer a Mogliano Veneto, gestito da Enrico Monti. Celentano volle inserire due brani cantati dal coro trevigiano, “San Mattio” e “Rifugio bianco” nell’album “Quel punto” del 1994.
Molti aneddoti e storie di imprese musicali vissute insieme (tra cui le merende a base di baccalà e minestrone, consumate all’esterno della sede della Rai di Roma, quando il coro veniva invitato tra gli ospiti di “Domenica In”) si affollano nell’album dei ricordi di Diego Basso, che conclude: “Quello di sabato sarà il mio concerto più complicato dal punto di vista emotivo. E’ un distacco importante. Ho trascorso con loro quasi 120 giorni all’anno per 32 anni. Della vecchia guardia sono rimasto io e altri due coristi. Quando sono arrivato lo Stella Alpina contava quaranta componenti. Oggi sono una trentina, con dei nuovi inserimenti di giovani ventenni. Lascio un coro che canta ancora, dopo 73 anni. Ed è questo ciò che più conta”.
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