“La prossima settimana è in programma una cabina di regia che coordinerò con il ministro (dello Sport ndr) Andrea Abodi. Ci sono due nodi da sciogliere: il tema del villaggio olimpico e quello della pista di pattinaggio sul ghiaccio che è ‘itinerante’ in base alle settimane”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini venerdì in visita istituzionale a Treviso per l’inaugurazione del cantiere di Ats avviato all’ex deposito Mom di via Polveriera.
Sulla scelta del luogo che ospiterà il villaggio olimpico la Valle del Boite si è spaccata a metà fra chi spinge per un villaggio temporaneo a Campo di Sotto di Cortina, da allestire e smantellare dopo i Giochi, e chi, come il Comune di Borca di Cadore e la Provincia di Belluno, propone di cogliere l’opportunità per rigenerare l’ex Colonia Eni. L’idea di recuperare la struttura legata alla figura di Enrico Mattei era già stata proposta, senza successo, negli anni passati.
E ora le prospettive non sembrano cambiare. Il presidente della Regione Luca Zaia si è espresso in modo perentorio sulla questione: Borca è “logisticamente impensabile” per il governatore.
Il villaggio che ospiterà almeno 1.200 fra tecnici e atleti, ‘s’ha da fare’ a Campo di Cortina con una struttura composta da moduli prefabbricati da smontare dopo le Olimpiadi senza creare edifici ex novo.
Anche il ministro Salvini incalzato l’altro ieri a Treviso sembra condividere la stessa linea di Zaia, tuttavia non si sbilancia: “Ho chiesto che vengano approvati i progetti che costano meno e hanno minore impatto ambientale. La soluzione di un villaggio temporaneo mi pare dunque ragionevole”.
A contenere i malumori di chi non si schioda dall’idea di dare nuova vita al villaggio di Borca (ora in mano a privati) realizzata da Edoardo Gellner per ospitare i figli dei dipendenti Eni ci pensa il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin per cui la rigenerazione dell’ex colonia rimane “uno degli obiettivi del territorio” e che al di là delle Olimpiadi crede “vadano vagliate altre strade, oltre il 2026. L’obiettivo è quello di valorizzare un patrimonio che oggi è di proprietà privata, ma che è compito del pubblico rigenerare per mettere a disposizione della collettività e dell’intera vallata”. Questo lo scenario a oggi in attesa dell’esito della cabina di regia a Roma in agenda il 22 marzo.
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