Costi energetici insostenibili, Sos del Gruppo panificatori al Governo: “Serve anche a noi un super bonus per acquistare forni a basso consumo”

Le associazioni dei panificatori chiedono interventi strutturali urgenti al Governo per salvare il settore, che sta affrontando da due anni una lotta per la sopravvivenza a causa dai rincari (farina, imballaggi, gasolio, attrezzi, macchinari) che mettono a rischio il pane e gli altri prodotti da forno artigianali e di qualità. Un appello lanciato domenica 27 novembre direttamente al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso dell’assemblea nazionale della categoria che si è svolta a Roma. Tra i partecipanti c’erano anche dieci componenti del Gruppo Panificatori della provincia di Treviso, aderenti ad Ascom-Confcommercio.

Le forti preoccupazioni rappresentate al ministro (che ha già convocato per oggi martedì un vertice con il coordinamento delle quattro organizzazioni) erano emerse anche nell’assemblea annuale dei panificatori trevigiani, svoltasi domenica 20 novembre a Valdobbiadene. Assemblea che ha tracciato una doppia lettura: da una parte la tenuta nei consumi del pane e prodotti da forno, dall’altra la sopravvivenza messa a rischio dai rincari di materie prime ed energia. “Tutto sommato siamo usciti fiduciosi dalla nostra assemblea. Il lavoro c’è, siamo in linea con il trend degli ultimi anni, forse qualcosa in più. Ma a questo aspetto positivo si contrappongono i costi energetici che sono insostenibili” afferma Tiziano Bosco (a destra nella foto), presidente del Gruppo Panificatori di Treviso, “Abbiamo messo in atto tante misure, come spegnere le insegne, imparato ad ottimizzare il nostro lavoro o altri stratagemmi, ma sono cure palliative mentre servono interventi più sostanziosi”.

Il costo dell’energia e del gas, che fino a un paio d’anni fa incideva tra il 2 – 4% sul prezzo dei prodotti, adesso è balzato anche al 20-25%, togliendo ai panificatori il 20% del ricavo, già a basso margine per un prodotto “basic” come il pane.

“Eppure siamo fiduciosi, anche se in provincia abbiamo assistito alla chiusura di panifici. Chi è sul filo del rasoio preferisce ritirarsi prima piuttosto che rimetterci del tutto, per limitare i danni”, prosegue Bosco, “Al ministro Urso non chiediamo dei sostegni economici una tantum, ma una sorta di super bonus 110% applicato al settore della panificazione, con cui potremo acquistare forni nuovi che consumano meno energia oppure installare impianti fotovoltaici nelle nostre aziende. Quello che serve è un sostegno per effettuare investimenti sul cambio delle attrezzature e ottimizzare i consumi. Con il costo del denaro salito attorno al 6% è difficile adesso fare investimenti con il credito bancario. Chiediamo aiuti strutturali anche perché noi siamo le luci dei paesi con i nostri panifici; durante la pandemia abbiamo fatto la differenza, dando un aiuto ai più deboli”.

La categoria dei maestri dell’arte bianca si è assottigliata notevolmente, in provincia di Treviso: “Eravamo più di quattrocento, fino a dieci anni fa. Oggi siamo in 170, di cui 120 iscritti al Gruppo Panificatori. Ci stiamo riducendo anche perché il nostro è un lavoro duro ed è sempre più difficile il ricambio generazionale. Il problema del personale è un po’ che ce lo stiamo tirando dietro, ma ultimamente si è fatto più pesante. I ragazzi si iscrivono alle scuole professionali di panificazione, noi ne abbiamo due: una a Oderzo e una Lancenigo. Ma poi quando si affacciano al mondo del lavoro, e provano concretamente quanto impegno sia necessario, in gran parte cambiano strada e scelgono di fare qualcosa d’altro. Se non c’è un dipendente in gamba, che vuole prendere in mano l’attività, è veramente difficile oggi trovare un ricambio quando il fornaio va in pensione”, conclude Tiziano Bosco, “Le nostre aziende sono elefanti, non è un mestiere facile. Il nostro è un prodotto vivo, occorre allevare la pasta. Bisogna saper lavorare con la testa e con passione; provare, riprovare e sbagliare un sacco di volte, prima di raggiungere buoni risultati”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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