Covid, l’altalena di marzo. Positivi e ricoveri in aumento, ma quasi nessuno va in terapia intensiva

È stata definita la “quinta ondata”, anche se l’impennata è molto meno rapida di quella arrivata tra dicembre e febbraio. La crescita dei casi di contagio da Covid-19 è comunque evidente, con una crescita dei casi superiore al 50% nelle ultime tre settimane.

Nel territorio dell’ Ulss2 Marca trevigiana il dato minimo di 6.175 casi registrati lunedì 7 marzo è andato via via crescendo, stabilizzandosi negli ultimi giorni poco sopra quota 10 mila.

Secondo il bollettino fornito da Azienda Zero della Regione Veneto il giorno con più casi nel trevigiano, più di duemila, è stato giovedì 24 marzo. La tendenza delle ultime quattro settimane è stata al rialzo, passando da 6-700 casi nella prima metà di marzo, ad oltre mille di media.

Con il consueto ritardo di una decina giorni sono tornati a salire anche i ricoveri, che restano comunque ad una quota del tutto sotto controllo e a livello ancora inferiore a quello di un mese fa. A livello regionale ci sono meno di 800 pazienti in ospedale, circa 350 in meno rispetto a fine febbraio. Questa settimana è stato l’ospedale di Vittorio a subire l’incremento maggiore.

La buona notizia è che i ricoveri in terapia intensiva sono appena 4 in tutta l’Ulss trevigiana, 3 al Ca’ Foncello di Treviso e 1 a Conegliano.

Per il resto i pazienti, anche già negativizzati o con la riabilitazione in corso, sono tutti in area medica e sono così suddivisi: 26 al Ca’ Foncello, 29 al San Valentino di Montebelluna, 28 a Vittorio Veneto, 2 a Castelfranco, 2 a Motta e 23 suddivisi tra gli ospedali di comunità di Treviso e Vittorio Veneto.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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