L’incidenza pandemica, considerando gli accessi ospedalieri di pazienti minorenni, è molto ridotta, ma i contagi sono tanti e nella provincia di Treviso, da quando è scoppiata la quarta ondata, i ricoveri pediatrici sono stati 16; un bambino risulta attualmente ricoverato in ospedale; nessuno di loro è mai stato trasferito in terapia intensiva ma le loro condizioni non erano semplici da gestire.
“Vaccinare i bambini significa preservarli dalla malattia del Covid 19 – spiega il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi -. Si ammalano, vengono ricoverati, a volte contraggono la sindrome infiammatoria sistemica. Non sono immuni”.
Dal 16 dicembre sarà possibile per i bambini da 5 a 11 anni accedere alle vaccinazioni pediatriche nell’Ulss 2 della Marca: su 10 mila posti prenotabili sono già 1.689 le famiglie che hanno aderito registrando i figli sul portale digitale. Saranno create per i più piccoli delle linee dedicate: dove possibile, sarà individuato un percorso solo per loro (ad esempio all’ex Maber c’è un ingresso separato); negli altri centri verranno fissati degli orari, in fascia pomeridiana, durante i quali non saranno previste vaccinazioni di adulti.
Le iniezioni verranno fatte dai pediatri e i genitori potranno fare domande e ricevere risposte dagli specialisti. I vaccini potrebbero essere fatti nelle sedi vaccinali della Marca (Villorba, Asolo, Godega e Vedelago, San Vendemiano quando aprirà dopo Natale) e in giorni specifici negli ospedali di Treviso, Castelfranco, Conegliano e Oderzo; tutte le indicazioni si troveranno sul sito dell’Ulss 2. Sono circa 32 mila i bambini fra 5 e 11 anni residenti in provincia che potranno ricevere il vaccino anti Covid. Si fanno due dosi a distanza di tre settimane di vaccino Pfizer, con quantità ridotta a un terzo.
Spiega Giovanni Franco Battaglini, presidente dei pediatri trevigiani: “I vaccini ai bambini si fanno per salvaguardare i più piccoli, e non per ridurre la circolazione fra gli adulti. Proteggendo i bambini evitiamo che possano andare in ospedale. Le vaccinazioni sono sicure, l’incidenza di patologie in età pediatrica è bassissima. Inoltre li aiutiamo dal punto di vista sociale. Col vaccino si riduce la quarantena da 10 a 7 giorni, sappiamo che ci sono bambini che hanno avuto problemi psicologici, ansia, depressione“.
Fino ad ora le vaccinazioni prenotate sono in prevalenza dei ragazzi di 11 anni e scendono con l’età: 408 gli undicenni, 252 i decenni, 211 i bambini di 9 anni, 174 quelli di 8, 153 quelli di 7 anni, 165 quelli di sei anni e 93 di cinque, i più piccoli che possono accedere al vaccino.
I contagi nella scuola sono leggermente rallentati: i casi sono scesi, al momento 96 classi sono in quarantena e 467 in monitoraggio per un totale di 563.
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