Sul sostegno del Governo al Paese, Piovesana: “Siamo in guerra servono misure di portata eccezionale”

“Cura Italia”, misure incoerenti e inadeguate. È il giudizio di Assindustria Venetocentro – Imprenditori Padova Treviso sul decreto del Governo con misure di sostegno del Paese a fronte dell’emergenza Coronavirus – per sanità, imprese, lavoratori e famiglie – e delle conseguenze economiche dello stato di crisi.

La gravità della situazione avrebbe richiesto ben altre ‘munizioni’”, dichiara Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro.

Se non ci sarà un deciso cambio di passo nelle politiche pubbliche, così come emergono dal Dl ‘Cura Italia’, rischiamo danni permanenti e irreversibili. Si stanno infatti azzerando gli ordini, dall’Italia e dall’estero, per gran parte delle aziende, la domanda pubblica e privata si è sostanzialmente fermata e rischia di restarlo a lungo”.

Come può bastare uno stanziamento di soli 1,3 miliardi di euro per la cassa integrazione che risulterà sufficiente solo per qualche centinaia di migliaia di lavoratori e con procedure troppo farraginose.

E come può bastare un fondo di 500 milioni a garanzia dei prestiti bancari delle imprese italiane oltre i 250 addetti?

Quello che sorprende, in generale, è la sensazione di una non conoscenza del sistema economico del Paese. Infatti, cosa si può pensare di provvedimenti inseriti nel Dl come l’ennesimo rifinanziamento, e di fatto nazionalizzazione, di Alitalia. O come l’allungamento di due anni dei termini di decadenza e prescrizione per l’attività di accertamento della Agenzia delle Entrate. Sono queste le priorità del Paese in questo momento?

“Siamo “in guerra” – sottolinea Piovesana – lo hanno detto in tanti. E questa guerra sta colpendo, oltre che la nostra gente, anche la parte più produttiva del Paese dove si realizza il 40% del Pil nazionale e una parte rilevante dell’occupazione. Deve essere chiaro che è questo che si rischia di perdere se non ci sarà un piano all’altezza della situazione che ponga già da ora le basi per la ricostruzione”.

Non ci rassicurano le affermazioni secondo cui durante i 60 giorni per la conversione del Decreto lo si potrà migliorare. Tra 60 giorni in molti potrebbero non esserci più. Le risorse servono subito“.

“Un piano come questo – conclude Piovesana – ha bisogno di un ampio sostegno e di solidarietà da parte di tutto il Paese, come il Presidente Mattarella ha più volte richiesto. Ma questo condivisibile appello all’unità non significa non evidenziare quello che oggi appare inadeguato a dare risposte importanti e ampiamente condivise, per fronteggiare l’emergenza e prepararci a ripartire”.

(Fonte e foto: Assindustria Venetocentro).
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