Da Canova a Casaro: i musei trevigiani ripartono con prudenza ma sognano un’estate di grandi eventi

Dopo un anno di chiusure, rinvii e false partenze per i musei trevigiani sarà una riapertura prudente quella che partirà da oggi, lunedì 26 aprile, in concomitanza col ritorno del Veneto in zona gialla: la primavera servirà a misurare la stabilità della situazione e i flussi dei visitatori e poi per l’estate si spera di lanciare alcuni grandi eventi attesi ormai da tempo.

I luoghi della cultura, tra i più penalizzati dall’emergenza covid, riapriranno seguendo linee guida sostanzialmente invariate rispetto a quelle adottate durante la finestra invernale, con un’unica, importante differenza: la possibilità di accogliere il pubblico anche nel week-end, ma solo su prenotazione.

Essendo la gestione dei musei della provincia sostanzialmente civica o privata, con l’unica eccezione del Museo Nazionale Collezione Salce, spetta alle singole amministrazioni e direzioni decidere come muoversi nello spazio concesso dal decreto Riaperture che entra in vigore da oggi.

Il capoluogo sarà ovviamente in prima linea nella ripartenza, con il circuito dei musei civici già pronto a riaprire da martedì 27 aprile: Santa Caterina e il Bailo saranno infatti visitabili dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 18.

Con alcune piccole mostre già allestite e altre che verranno inaugurate a breve, i musei civici di Treviso si presentano al pubblico con un’offerta più ricca delle sole collezioni permanenti, ma il vero appuntamento è fissato per il 12 giugno, data del vernissage di “Renato Casaro. L’ultimo cartellonista del cinema. Treviso, Roma, Hollywood”.

Il progetto, sognato da tempo e programmato già dal 2019, consisterà in ben tre mostre dedicate al celebre cartellonista trevigiano, allestite in altrettanti siti: il museo di Santa Caterina e le due sedi del museo Salce. Per quest’ultimo la mostra di Casaro sarà un’occasione veramente speciale: non solo la sede di San Gaetano riaprirà finalmente le sue porte, chiuse addirittura dall’inizio della pandemia, ma verrà inaugurata anche la nuova e più moderna sede di Santa Margherita.

Occhi puntati anche su Possagno, dove il Museo Gypsotheca Antonio Canova ha già annunciato una serie di iniziative di altissimo livello per accompagnare la celebrazione del duecentenario della morte dello scultore: oltre alla mostra, già allestita, “Paolina. Storia di un capolavoro”, c’è attesa per l’arrivo al museo della Maddalena del Caravaggio, opera che permetterà di instaurare un inedito dialogo tra il Canova e il tormentato maestro milanese.

Nel week-end di sabato 1 e domenica 2 maggio riaprirà anche il circuito della cultura ad Asolo: museo civico, rocca e torre saranno infatti visitabili sia la mattina che il pomeriggio.

A Castelfranco il Museo Casa Giorgione sarà di nuovo visitabile già dalla giornata di oggi, con la mostra “Contagio”, dedicata al tema molto attuale della storia delle pandemie.

Non sono state ancora ufficialmente annunciate le riaperture dei musei di Montebelluna, Oderzo e Vittorio Veneto, anche se le città hanno garantito la visita durante l’inverno e molto probabilmente lo faranno anche in primavera e estate.

Emblematica infine la situazione di Conegliano: con il museo del Castello ancora ufficialmente chiuso per ristrutturazione e nessuna notizia sulla sua riapertura, la città potrebbe direttamente saltare alla stagione autunnale e ripartire con l’offerta culturale il 6 di ottobre, giorno in cui è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica di Steve McCurry a Palazzo Sarcinelli.

(Foto: Museo Nazionale Collezione Salce – Museo Gypsotheca Antonio Canova).
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