Grandi emozioni per decine di adolescenti delle diocesi di Vittorio Veneto e Treviso che ieri, Lunedì dell’Angelo, hanno partecipato in pellegrinaggio insieme a 80 mila giovani tra i 12 e i 17 anni da tutta Italia all’incontro “Seguimi” con Papa Francesco in piazza San Pietro.
A precedere il cuore dell’evento sono state personalità di spicco nel panorama culturale e dello spettacolo, che si sono succedute sul palco. Tra loro, l’attore e scrittore Giovanni Scifoni, tra i protagonisti della serie televisiva Rai “Doc. Nelle tue mani” e anche il cantante Blanco, vincitore di Sanremo, che con la sua “Blu celeste” ha emozionato i tanti presenti, con un testo ispirato ai momenti tristi della perdita dei propri cari.
Accolto da un grande entusiasmo, il pontefice, a bordo della sua papamobile, ha attraversato la straordinaria folla “under 18” assiepata ovunque che ha riempito anche via della Conciliazione, oltrepassando i confini della Città del Vaticano.
Diverse centinaia i giovanissimi pellegrini da tutto il Triveneto e dalle due diocesi trevigiane. “È stata una grande festa, eravamo molto emozionati e tutti animati da tanto entusiasmo e stupore per essere lì a pregare con il Papa – afferma Stella Dal Gallo, educatrice delle comunità del Germoglio delle foranie Quartier del Piave e Opitergina, tra gli accompagnatori nel viaggio a Roma -. Eravamo tantissimi dalla nostra diocesi di Vittorio Veneto, oltre duecento. Ci siamo trovati insieme uniti da un senso di comunione e di condivisione. Abbiamo ascoltato testimonianze di ragazzi adolescenti che hanno portato la loro storia, di come nelle difficoltà si sono affidati, anche se non sempre è stato semplice, alla forza della fede. E le parole del Papa ci hanno illuminato e dato un grande incoraggiamento”. Con loro, i vescovi di Vittorio Veneto e Treviso Corrado Pizziolo e Michele Tomasi, che al termine dell’incontro hanno salutato personalmente il pontefice (nelle foto, tratte dalla diretta di Vatican News).
Con il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha preso avvio la Veglia, inaugurata con il dono a Papa Bergoglio anche di un pane cotto dalla comunità di adolescenti di Villa San Francesco di Facen di Pedavena (Belluno).
Al centro della riflessione, poi, un brano tratto dal Vangelo di Giovanni, la cui lettura è stata affidata ai racconti di quattro giovani, che hanno dato voce ai sentimenti e alle paure dei periodi più bui della pandemia di tutta la loro generazione. Dopo di loro, la testimonianza di Mattia Piccoli, 12 anni, premiato il 14 dicembre 2021 con l’attestato di Alfiere della Repubblica dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver aiutato il padre colpito a 40 anni da Alzheimer precoce e che poche settimane fa è stato ospite assieme alla madre ad un incontro pubblico a Castelfranco Veneto (qui l’articolo).
Dunque l’atteso intervento del pontefice: “Questa piazza attendeva da tempo di riempirsi del vostro entusiasmo – ha introdotto Francesco -. E alla piazza è successo quello che succede a tutti con il digiuno: aveva fame e si è riempita di più” ha aggiunto, riferendosi al gran numero di presenti.
“Ieri abbiamo accolto la luce di Gesù Risorto, che ha vinto le tenebre della morte. Purtroppo, – ha osservato Bergoglio – sono ancora dense le nubi che oscurano il nostro tempo. Oltre alla pandemia, l’Europa sta vivendo una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizie e violenze che distruggono l’uomo e il pianeta. Spesso sono proprio i vostri coetanei a pagare il prezzo più alto”.
Ad aver segnato nel profondo gli adolescenti in questi due anni è stata sicuramente la pandemia: “Quante volte vi siete sentiti soli – ha affermato -, quante volte avete avuto paura: non bisogna vergognarsi di dire ‘ho paura del buio’, le paure vanno dette, si devono esprimere per poterle cacciare via. Il buio ci mette in crisi ma dipende da come noi gestiamo queste situazioni: le crisi vanno illuminate per poterle vincere. Voi non avete l’esperienza dei grandi ma avete qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, voi avete il fiuto della verità. Vi auguro di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro. Non abbiate paura della vita, abbiate paura piuttosto della morte del cuore. La vita è bella, è per essere data agli altri”.
“È importante che voi andiate avanti – ha detto ancora il Pontefice -: illuminate le paure, vincete lo scoraggiamento con il coraggio di prendere la mano di chi abbiamo vicino e ce la tende, e non perdete il fiuto della verità. I bambini chiamano la mano della mamma, così anche noi chiamiamo la mano di Maria: vi aiuti lei a rispondere con fiducia, lei vi insegni a dire ‘eccomi’ e a non avere paura”.
(Foto: Facebook Pastorale Giovanile Treviso – Vatican News – Stella Dal Gallo).
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