Dall’Oms all’Ulss 2: Francesco Zambon presto al dipartimento di Igiene e Sanità pubblica per il piano pandemico

L’ex funzionario dell’Oms Francesco Zambon sarà presto operativo all’interno dell’azienda sanitaria Ulss 2 Marca trevigiana, nel dipartimento di Igiene e Sanità pubblica: a confermare la notizia è stata la stessa azienda sanitaria della provincia di Treviso, che ha riferito la partecipazione dell’ex funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità a un concorso per il ruolo di dirigente a tempo determinato, nel settore citato. Concorso che ha poi vinto.
Zambon, in sostanza, sarà a “supporto del direttore sanitario per il piano pandemico”.

Francesco Zambon è un medico e ricercatore vittoriese che ha fatto molto parlare di sé in questi due anni di pandemia: oltre alla laurea, ha conseguito un Dottorato di ricerca e un master negli Stati Uniti in Business administration, per poi approdare alla sede veneziana dell’Oms, con il compito di coordinare un team composto da venti persone.

Con l’avvento dei contagi da Covid-19, Zambon e il suo team hanno avuto il compito di redigere un rapporto sullo stato della pandemia in Italia, un documento che sarebbe poi dovuto servire ad altri Paesi, in situazioni sanitarie ancora non preoccupanti, per poter fronteggiare al meglio questa emergenza.

Il rapporto, dopo una prima approvazione e la sua messa online (con delle correzioni relative al box sulla Cina) è stato poco dopo ritirato, poiché emergeva il mancato aggiornamento del piano pandemico in Italia dal 2006.

Questa è la vicenda che Zambon ha poi raccontato all’interno del volume edito da Feltrinelli, ovvero “Il pesce piccolo. Una storia di virus e segreti”, libro presentato anche a Conegliano, nel giugno di un anno fa (vedi articolo).

In quell’occasione Zambon spiegò che, a seguito di pressioni ricevute, del mutismo istituzionale e della mancanza di supporto da parte dei colleghi, fu costretto a rassegnare le dimissioni, ma questo non gli impedì di condurre la propria “attività divulgativa” su quanto avvenuto.

In sostanza, Zambon raccontò che a seguito delle sue segnalazioni si era “verificata una spaccatura interna” e un “silenzio istituzionale importante”. Oltre a ciò, “nessuno ha mai chiesto chiarimenti sulla vicenda”.

Il fatto è stato a lungo al centro dell’opinione pubblica. Ora, l’esperienza di Zambon potrà nuovamente mettersi a servizio della collettività.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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