Deflusso ecologico del Piave, il Consorzio: con le asciutte la sperimentazione è appena iniziata

La sperimentazione invernale, con le asciutte di marzo, ha avuto sicuramente successo. Sono state raccolte numerose informazioni, alcune delle quali molto utili per la ricerca di un “nuovo equilibrio”, fondamentale obiettivo in vista dell’applicazione del Deflusso ecologico (De). La relazione Piave-Sile sotto il profilo idrogeologico acquisisce aspetti molto interessanti, anche in relazione alle piogge che affluiscono all’area e all’andamento della falda e dei parametri climatici.

Il compito del Consorzio è quello di gestire le proprie opere di presa osservando i disciplinari e delle normative adottate dalla Regione e dall’Autorità di distretto. Il presidente del Consorzio Giuseppe Romano (nella foto) precisa: “Il Consorzio intende collaborare con il massimo impegno sul percorso stabilito dalla direttiva europea Deflussi ecologici, approvata nel dicembre scorso: essa, oltre che stabilire il metodo distrettuale di riferimento per la definizione del flusso ecologico, attiva una fase di verifica e sperimentazione nel quadriennio 2018-2021 allo scopo di individuare in forma sito-specifica le condizioni che portano alla definizione corretta e sostenibile del De. Ora stiamo attendendo che la Regione, come previsto nella direttiva, adotti entro il 30 giugno 2018 i provvedimenti necessari a garantire l’attuazione progressiva, dal 1 luglio 2018 al 31 dicembre 2021, della disciplina sul Deflusso ecologico. Tali provvedimenti individueranno anche i siti dove avviare le attività di verifica e sperimentazione, in funzione degli esiti dei programmi di monitoraggio già avviati o in fase di avvio, tra questi quello che il Consorzio ha provveduto ad attivare”.

Il direttore del Consorzio Piave Paolo Battagion dichiara: “Le attività sperimentali potranno inoltre contribuire ad implementare la base conoscitiva per il secondo aggiornamento del Piano di gestione delle acque (2022-2027). Nel frattempo, con l’aumentare delle temperature è iniziato lo scioglimento dei depositi nevosi in montagna e questo ha portato alle consuete “morbide” primaverili del grande fiume. Oggi a Fener e Nervesa nel Piave si misurano poco meno di 100 mc/s. Anche i laghi montani hanno raggiunto il totale riempimento, grazie agli apporti dovuti allo scioglimento della neve, quest’anno accumulata in discreta quantità specie in alta montagna. L’Arpav, nel Bollettino della risorsa idrica, scrive che le riserve idriche nel bacino del Piave dell’anno in corso, considerati gli ultimi 16 anni, sono al quarto posto (dopo il 2014, 2009 e 2013)”.

(Fonte e foto: Consorzio di bonifica Piave).
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