Sono stati due gli arresti seguiti alla violenta rissa di ieri sera in via IV Novembre a Treviso nel corso della quale ha perso la vita Ragip Kolgeci, classe 1970, e nella quale sono state coinvolte, secondo le prime ricostruzioni, circa venti persone di provenienza kosovara e macedone.
Mentre l’obiettivo delle indagini diventa ora attribuire un ruolo preciso e chiarire i retroscena che hanno portato allo scontro, dall’ufficio del procuratore capo di Treviso Marco Martani si conferma che l’accusa formale che verrà presentata dal Pubblico ministero sarà probabilmente quella di omicidio volontario e rissa aggravata, salvo nuove informazioni dalle indagini ancora in corso.
L’imputazione di rissa aggravata verrà attribuita non soltanto ai presunti responsabili dei colpi letali ma a tutti i coinvolti, considerato l’omicidio. I colpi inferti alla vittima, con una spranga appuntita al capo e con dei profondi fendenti sugli arti inferiori, risultano infatti tali per la loro ripetitività da poter ipotizzare l’omicidio volontario. Non ci sarebbero indizi per valutarlo come preterintenzionale.
Due gli arrestati: un trentenne con precedenti (G. V.) e un cinquantenne (A. M.): il primo si trova piantonato in Pronto soccorso (là dov’è stato individuato dopo il fatto) mentre l’altro è già stato condotto dalla propria abitazione al carcere di Treviso in custodia cautelare. La convalida dell’arresto potrebbe essere richiesta tra sabato e lunedì.
Nei prossimi giorni, le indagini proseguiranno considerando le dichiarazioni dei testimoni, i certificati medici, la consultazione delle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze (che avrebbero documentato soltanto una parte dello scontro) e l’autopsia sul corpo della vittima, che verrà disposta probabilmente all’inizio della prossima settimana.
Sia la vittima che i due arrestati sono di origine kosovara. L’ipotesi del movente starebbe, secondo le prime risultanze delle indagini, in un regolamento di conti, ovvero in una somma di 500 euro “contesa” tra due famiglie. Le reali motivazioni della rissa sono comunque ancora in corso di accertamento e in questo momento secondo la Procura è prematuro fornire risposte.
“Sono fatti gravissimi che turbano profondamente il corso della vita sociale di questa città e la sicurezza – ha comunque commentato il procuratore Martani -. Al momento consideriamo questo come fatto isolato, ma farà parte dell’attenzione della Procura considerare fatti di questo genere anche con uno sguardo giudiziario in retrospettiva (per quanto riguarda risse come queste) per capire la gravità dei fatti pregressi e capirne meglio le motivazioni, evitando che diventi un fenomeno endemico trevigiano. La risposta delle forze di polizia è stata immediata: due presunti responsabili sono già stati individuati e consegnati alla giustizia”.
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