Delitto di Fiera, il prefetto: “Treviso città sicura”. Il vescovo: “Teniamo vivo l’aspetto comunitario”. Giovedì si riunirà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

La violenta rissa avvenuta mercoledì sera in via IV Novembre a Treviso e in cui è stato ucciso il 45enne di origini Kosovare Ragip Kolgeci ha fortemente scosso i trevigiani. La tranquilla zona residenziale a pochi passi da Fiera è stata trasformata in un far west dove due fazioni si sono violentemente picchiate per un debito, probabilmente di 500 euro.

Il capoluogo della Marca, secondo alcuni dati del Ministero dell’interno in possesso della Prefettura e da alcune classifiche del Sole 24 ore, risulta essere una città sicura. Sicurezza che secondo il prefetto Angelo Sidoti non è messa in discussione dopo la morte di Kolgeci in quanto “alla luce di quelle che sono al momento le risultanze, credo che sia un fatto isolato, relativo solo a quelle persone coinvolte”. Lo stesso prefetto aggiunge che “non è un solo episodio che può cambiare la sicurezza di una città”.

Secondo i dati citati da Sidoti il trend dei reati nella provincia di Treviso è in leggera diminuzione. “È chiaro che succedono degli episodi, non così efferati per fortuna tutte le volte, – prosegue Sidoti – quelli così violenti non devono accadere e sotto questo punto di vista c’è il massimo sforzo delle forze dell’ordine e di tutti noi”.

Anche il vescovo di Treviso monsignor Michele Tomasi, a margine di un incontro in vescovado su San Pio X, ha ribadito ai cronisti che “questo episodio non fa parte del tessuto della nostra vita civile, poi le letture su quanto accaduto aspetterei a farle più avanti”.

“Penso che, o sto vivendo in un’altra città, oppure non mi sembra che ci sia un clima di grande violenza – continua Tomasi -. Ci sono tutte le fatiche del post Covid, della situazione in cui siamo, ci sono alcuni nervosismi, ma il tessuto di Treviso è quello di una città come la conosciamo. Certo bisogna mostrare sempre impegno perché la sicurezza è importante e credo che in questo le forze dell’ordine siano più che preparate. Dobbiamo continuare a mantenere vivo l’aspetto comunitario. Questo è l’impegno della chiesa, fare in modo che le persone non si sentano isolate, non si sentano sole, non si sentano trascurate e creare quel tessuto sano tra cittadini che possa anche circoscrivere, se non eliminare del tutto, i focolai di violenza”.

Giovedì prossimo 20 ottobre, dopo la richiesta del sindaco di Treviso Mario Conte, il prefetto Sidoti ha convocato una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica “per un esame della situazione della sicurezza nella città e delle misure di prevenzione della criminalità̀ in atto alla luce dei recenti fatti criminosi avvenuti” rende noto la prefettura.

(Ha collaborato Cristiana Sparvoli. Foto: archivio Qdpnews.it).
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