Devono scontare pene residue per rapina, spaccio di droga e bancomat fatti saltare: in carcere due giovani. Duecento chili di rame spariti da una cabina elettrica

I Carabinieri del Comando provinciale di Treviso hanno proceduto nelle scorse ore all’arresto di due soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità giudiziaria: i militari dell’Arma di Montebelluna hanno infatti rintracciato e tratto in arresto, in esecuzione di un ordine di carcerazione per cumulo di pene emesso dall’ufficio di sorveglianza del Tribunale di Venezia, un italiano 33enne già noto alla giustizia che dovrà scontare la pena residua di due anni e quattro mesi di reclusione per i reati di furto aggravato in concorso in danno di sportelli bancomat con utilizzo di esplosivi, furto in esercizio commerciale, furto e riciclaggio di autovetture, commessi tra il dicembre 2016 e il luglio 2017 in varie località venete e friulane.

I Carabinieri di Montebelluna stanno anche indagando in seguito alla denuncia del furto di circa 200 chili di rame da una cabina elettrica della zona di Trevignano. Il valore approssimativo del materiale sottratto è di qualche migliaio di euro.

Sempre nelle scorse ore, i Carabinieri della stazione di Treviso hanno eseguito un provvedimento di carcerazione su ordine del Tribunale del capoluogo della Marca a carico di un 25enne trevigiano che deve espiare la pena di due anni e nove mesi per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, fatti commessi in città nel 2020.

Entrambi gli arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Treviso.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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