Dipendenze, il bilancio del Ceis: “Aumenta il consumo di sostanze tra le donne. Giovani, boom della ketamina”

Donne più indipendenti (dal punto di vista sociale), ma più dipendenti (per quanto riguarda il consumo di sostanze stupefacenti e alcol). E un abuso sempre più frequente di ketamina, specie tra i giovanissimi, come anche le recenti cronache trevigiane si sono incaricate di ricordare.

Sono queste le due tendenze più rilevanti che emergono dall’analisi dei dati relativi all’anno 2024 della cooperativa sociale Ceis Treviso, da più di 40 anni impegnata nell’ambito delle dipendenze e della salute mentale in provincia di Treviso.

Da un lato un significativo incremento di richieste di presa in carico e inserimento in comunità di soggetti di sesso femminile, dall’altro un consumo sempre più massiccio, tra chi fa uso di sostanze, del noto farmaco analgesico-dissociativo, che ha effetti piacevoli e “anestetizzanti” molto ricercati dai giovani. Il tutto in un quadro in cui il mercato delle droghe è sempre più diffuso e incontrollato, a fronte di costi ormai relativamente bassi.

“C’è un problema di sostenibilità economica dei servizi, si pensi solo alla carenza di personale o all’allungamento delle liste d’attesa – ha spiegato il presidente dei Ceis, Luca Sartorato, affiancato da Marco Possagnolo (della direzione) – Per arginare questi fenomeni e l’allarme sociale che ne deriva serve un lavoro di rete globale, capace di coinvolgere tutti gli attori della comunità. Non ci si può limitare alla sola repressione, delegando le Forze dell’ordine”.

Poi una piccola provocazione: “Ogni comune ormai ha un’area cani, ma non sono sicuro che tutti abbiano invece spazi per l’aggregazione giovanile – le parole del referente della cooperativa -. Non è che stiamo investendo più sugli animali che sui nostri giovani?“.

“Quel che stiamo vedendo, nei ragazzi tra i 18 e i 30 anni inseriti nelle nostre comunità residenziali, è la presenza di una fragilità mentale sempre più spiccata – ha sottolineato Possagnolo – E il confine, il collegamento tra questi disagi psicologici e la dipendenza è sempre più labile. Sono i primi a provocare la seconda o viceversa? Un circolo vizioso in cui non è semplice districarsi”.

Numeri e progetti

Il 2024 di Ceis si chiude a quota 220 persone accolte nelle strutture di accoglienza, sostegno terapeutico e riabilitazione per le tossicodipendenze, alcoldipendenze e salute mentale che la cooperativa gestisce in provincia di Treviso. Per quanto riguarda l’ambito delle dipendenze, due sono le strutture gestite nel capoluogo e due a Mogliano Veneto, per un totale di 74 posti disponibili accreditati dall’Ulss 2 Marca Trevigiana.

Sono 94 i programmi portati a termine con esiti positivi, vale a dire utenti che hanno completato il percorso di reinserimento sociale e lavorativo e ora hanno un’occupazione per mantenersi o che stanno continuando il percorso di cambiamento in un altro servizio. Tanto nel Centro di Pronta Accoglienza, che accoglie uomini e donne con disturbi da uso di sostanze psicoattive su invio del Servizio Pubblico e dei servizi accreditati, quanto nelle strutture residenziali, si è registrata una crescita di richieste e di inserimenti di donne. In particolare, nel Centro Polifunzionale di Treviso, per la prima volta nella storia del Ceis di Treviso si è raggiunta la percentuale del 50% di utenza femminile.

Interessanti poi i risultati di una recente indagine interna sull’uso della ketamina, svolta nel corso degli ultimi mesi, tra gli utenti Ceis in percorso residenziale, semiresidenziale o che hanno terminato il programma ma sono ancora collegati ai servizi della cooperativa. Scopo dell’analisi non solo avere una fotografia della situazione attuale relativa a questa sostanza, ma anche verificarne l’uso nel tempo tra gli utenti che entrano nei servizi del Ceis di Treviso.

Nell’indagine, con un target considerato dai 18 ai 30 anni, sono state coinvolte 48 persone con età media di 28 anni. Del campione preso in esame, circa l’85%, pari a 41 persone, ha consumato ketamina almeno una volta nella vita. Di questi, il 41,5% ne ha fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno. L’età media di primo uso è 28 anni, con un gruppo significativo tra i 16 e i 18 anni di età.

Nell’ambito della salute mentale, sono 24 le persone accolte nelle due strutture residenziali gestite dalla cooperativa: 8 gli utenti stabili della comunità alloggio per anziani Villa Alma di Preganziol e 16 quelli della comunità alloggio estensiva “Il Ponte” di Cessalto. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento di richieste di inserimento nella comunità alloggio Villa Alma che accoglie persone con fragilità mentale in età avanzata, rispondendo ai bisogni del territorio.

Ottantaquattro, invece, gli utenti provenienti dai Centri di Salute Mentale dell’Ulss 2 Marca trevigiana che hanno frequentato le attività dei tre Centri di Promozione per la Salute Mentale LIBERAmente gestiti da Ceis: Carità di Villorba, Dosson di Casier e Treviso. I Cpsm accolgono persone con problemi di disagio psichico, che spesso hanno poche relazioni e difficoltà ad accedere alle iniziative proposte dal territorio, promuovendo laboratori, visite in città d’arte, incontri di gruppo, soggiorni e vacanze, attività con associazioni e gruppi informali del territorio, fine settimana fuori porta, serate al cinema, a teatro e concerti. Si tratta di numeri in forte crescita rispetto agli ultimi anni: nel 2023 erano stati 63 gli utenti accolti nei Cpsm di pertinenza di Ceis e 54 nel 2022.

Parallelamente, Ceis conduce altre progettualità in collaborazione con associazioni ed enti in ambito assistenziale, educativo e di prevenzione. La cooperativa è partner del progetto “yoU-Be – Hub per la giustizia di comunità”, finanziato dal Ministero di Giustizia nell’ambito del programma per lo sviluppo di servizi pubblici per l’assistenza generale alle vittime di ogni tipologia di reato ancorché non denuncianti.

Oltre all’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione sul tema dell’assistenza alle vittime di reato e della giustizia riparativa rivolte alla cittadinanza, nel 2024 CEIS è entrato anche nella gestione del nuovo Centro per l’accoglienza, la cura e il supporto alle persone vittime di reato di Treviso. “EduCARE in rete” prevede interventi educativi domiciliari nell’area della cura del sé, dell’accompagnamento alla ricerca lavorativa, della socializzazione e della sperimentazione ludico-ricreativa in relazione con la rete territoriale. Tra le attività proposte, un percorso di montagnaterapia realizzato in collaborazione con il Servizio per le dipendenze dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, che ha previsto 4 escursioni, 3 arrampicate, precedute da 3 lezioni teoriche.

Il progetto “GAP” è un’attività di prevenzione rispetto al fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, rivolta agli studenti degli istituti superiori delle Marca, per sensibilizzare i più giovani alle problematiche della ludopatia attraverso focus group e giochi di ruolo. “Educazione alla Legalità”, infine, realizzato in collaborazione con l’UEPE – Ufficio di sorveglianza penale esterna di Treviso, è un servizio psico-educativo di gruppo rivolto a condannati per reati connessi alle tossicodipendenze.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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