“Giocattoli” il nome scelto (non a caso). Anche se qui, purtroppo, di ludico non c’è proprio nulla. Il tema trattato dal cortometraggio (di circa 25 minuti) scritto e diretto da Lena Rastegaeva e prodotto dall’AMC productions di Alessandro Martini, è infatti estremamente delicato e doloroso.
Al centro del documentario, che ha già ricevuto diversi riconoscimenti (l’ultimo solo qualche giorno fa dal Film Festival di Toronto), il dramma dei suicidi tra i giovani, esplorato dalla regista e autrice con estrema sensibilità. E con l’obiettivo di sensibilizzare la società su queste autentiche tragedie, per stimolare anche una risposta da parte delle comunità locali.
Ecco perché la presentazione della pellicola avvenuta ieri sera, mercoledì, a Camalò, nella sede della Pro loco che ha promosso l’evento, grazie anche al patrocinio del Comune di Povegliano, è stata particolarmente significativa. La comunità, dove il tessuto sociale è molto forte e reattivo, ha risposto compatta.
Oltre un centinaio le persone che si sono ritrovate per la visione del cortometraggio, presente anche il sindaco, Nicola Collavo, e il successivo dibattito, stimolato dalla dottoressa Elisa Michielin, psicologa, coordinatore del tavolo provinciale della prevenzione dei gesti suicidari e vicepresidente dell’associazione Hedera Servizi per la Comunità.
“Una visione che speriamo lasci qualcosa a tutti voi”, l’auspicio a inizio serata del presidente della Pro loco di Camalò, Gianni Zanatta. A cui hanno fatto eco le parole del primo cittadino: “Quello del disagio giovanile è un tema delicato – ha spiegato Collavo – E’ doveroso portare avanti tutte le iniziative che possano, attraverso la sensibilizzazione e la prevenzione, dare una mano ai nostri ragazzi”.
Il documentario, come poi spiegato prima della proiezione dalla regista e sceneggiatrice Rastegaeva e dal neo-produttore Martini, è nato dalla lettura sui giornali di un tragico fatto di cronaca avvenuto un paio di anni fa: il suicidio di un bambino di soli 9 anni dopo un litigio con la mamma.


“Una storia che mi ha colpito moltissimo, facendomi a mia volta riflettere sul mio ruolo di madre e sull’approccio utilizzato con mio figlio – ha raccontato la regista – Da lì ho cambiato il mio atteggiamento con lui ed è partita l’idea di scrivere la sceneggiatura”.
Lo scorso 14 novembre, a Roma, la presentazione ufficiale del film, che ha anche ottenuto il sostegno e il patrocinio dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù, e l’inizio del tour di presentazione rivolto proprio alle comunità locali. “Le reazioni sono le più differenti – ha sottolineato Martini – Il film genera stimoli per almeno quattro target: famiglia, insegnanti, operatori socio-sanitari e amministratori pubblici“.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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