Non si può più fare come si è sempre fatto, neanche nel settore commerciale, del turismo e dei servizi.
Ne è convinta Valentina Cremona di Terziario Donna (Ascom Confcommercio Treviso), che indica strade nuove, in grado di mantenere a regime il motore dell’economia locale.
“Ormai le modalità sono cambiate e i nostri clienti seguono percorsi diversi prima di arrivare in negozio: prima si informano su internet, confrontano, guardano e poi decidono di acquistare. Se sul web non ci sei, è come se non esistessi, perdendo una fetta importante di potenziali acquirenti; nella vetrina virtuale ci può essere anche poca roba, ma ormai non se ne può fare a meno“.
Per farlo occorre puntare su forze fresche e capaci di portare innovazione e creatività.
“I giovani e le donne sono le componenti più dinamiche, anche se talvolta hanno più difficoltà, ma portano nuove idee. Nel commercio tradizionale bisogna puntare sulla digitalizzazione, sul negozio on-line, perché è una vetrina in più: i giovani possono portare innovazione, le donne si prendono cura delle cose e sono anche molto più creative“.
Gli effetti economici della pandemia si sono fatti sentire specialmente sulle imprese a conduzione o con forte presenza femminile.
“Sono quelle che hanno più sofferto anche se prima erano le uniche che crescevano in maniera stabile nel terziario: ora sono in difficoltà perché tante donne hanno dovuto conciliare altri impegni e carichi di famiglia, decidendo di chiudere l’attività o di restare in sospeso“.
Fortunatamente ci sono anche buone notizie che fanno tendere, in tutti i sensi, al rosa le prospettive.
“Nel primo trimestre 2021, secondo i dati di Unioncamere, le imprese femminili hanno cominciato nuovamente ad aprire grazie alle nuove imprenditrici under 35; le possibilità ci sono anche per le meno giovani e per favorire la ripartenza abbiamo deciso di approfondire il tema degli investimenti finanziari, che possono essere davvero fondamentali”.
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