Un’attività forse ancora poco conosciuta, ma che ha potenzialità incredibili per le donne che la praticano: è il dragon boat, disciplina sportiva di squadra che costituisce una possibile risposta ad alcune delle problematiche che le donne operate di tumore al seno devono affrontare, supportandole in termini di attività fisica, con benefici sia sotto il profilo psicologico che sociale.
È da questo presupposto che nasce il progetto regionale “Dragon boat in rosa”, con l’intento di promuovere il movimento tra le BCS – Breast Cancer Survivors, ovvero le donne sopravvissute al carcinoma mammario, nell’ambito del contrasto dei determinanti della cronicità. Sabato 1° giugno, dalle 9 alle 13, il Circolo Canottaggio Ospedalieri di Treviso ospiterà il primo degli open day di avvicinamento alla pratica del dragon boat organizzati nell’ambito del progetto promosso dalla Regione del Veneto, ideato dall’associazione UGO – Unite Gareggiamo Ovunque Onlus e realizzato in coordinamento con l’Ulss 2 Marca trevigiana quale ente capofila per la promozione dell’attività motoria e la prescrizione dell’esercizio fisico nell’ambito del Piano Regionale Prevenzione (PRP 2020-2025).
L’open day trevigiano, che vedrà la presenza dell’assessore alla Sanità della Regione del Veneto, èrealizzato in collaborazione della squadra trevigiana di dragon boat Akea Rosa LILT Treviso, istituita nel 2015.
Durante la mattinata il direttore della Chirurgia Senologica di Treviso, Christian Rizzetto, il direttore dell’Unità operativa Recupero e Riabilitazione Funzionale, Giampietro Bonivento, e il direttore della Medicina dello Sport dell’Ulss 2, Patrizio Sarto, terranno una conferenza sui benefici della pratica del dragon boat, cui seguirà una dimostrazione tecnica a terra fatta dall’allenatore, e prove pratiche in barca sul fiume Sile. Le partecipanti avranno l’opportunità di scoprire le funzionalità del dragon boat per il recupero fisico e psicologico, condividere esperienze e creare nuove amicizie con altre donne, e provare in prima persona questa attività emozionante e coinvolgente: tale pratica sportiva, infatti, aumenta la determinazione, la fiducia, l’autostima e facilita il sostegno sociale e la condivisione tra donne che affrontano le stesse sfide e comuni esperienze di sopravvivenza alla malattia.
“Un’iniziativa di promozione della salute lungimirante – commenta il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi -. Ringrazio il dr Sarto oltre che la Direzione Prevenzione della Regione del Veneto per aver investito nel “Dragon boat in rosa”, e le associazioni che si impegnano per sviluppare questo innovativo progetto per il benessere delle donne operate di tumore al seno. Inserire uno sport di gruppo immerso nella natura nel percorso di riabilitazione sia fisica, in particolare per quanto riguarda i linfedemi correlati alla patologia, che psicologica che le BCS intraprendono è sicuramente una iniziativa vincente, che non può che portare importanti benefici”.
Il Dragon Boat in rosa
Il progetto “Dragon boat in rosa” risponde all’obiettivo regionale di promuovere il movimento tra le donne colpite da tumore al seno, attraverso l’attività sportiva del dragon boat. Tale disciplina, infatti, unisce la ripresa fisica (soprattutto per la riabilitazione del braccio dal lato dell’intervento chirurgico) con quella psicologica e sociale, in quanto lo spirito di squadra e una sana competizione hanno effetti “terapeutici” molto efficaci di sostegno reciproco nella lotta alla malattia oncologica e per una ripresa della vita dopo la malattia.
Da anni UGO si occupa di promuovere e diffondere i benefici dell’attività fisica, i valori dello sport e la ricerca della salute psico-fisica, offrendo alle donne operate al seno l’opportunità di svolgere l’attività sportiva del dragon boat. Proprio al fine di migliorare la qualità di vita di questa categoria di donne è nato progetto “Dragon boat in rosa”, che unisce la specifica situazione delle donne operate al seno ai benefici derivanti dal praticare uno sport di squadra e alla prevenzione o riduzione del linfedema grazie al movimento ritmico della pagaiata, che offre una sorta di naturale massaggio linfodrenante: più del 20% delle pazienti sottoposte a interventi chirurgici o radioterapici per il cancro al seno, infatti, sviluppa il linfedema correlato, che spesso ha un impatto negativo sulla qualità di vita e richiede massaggi linfodrenanti specifici e regolari.
Il progetto si propone, quindi, di intervenire a livello regionale sui bisogni delle donne, tramite il supporto di questa disciplina sportiva e delle associazioni che propongono attività dedicate alle BCS, oltre che attraverso una campagna informativa e di divulgazione scientifica. In particolare, verranno realizzati un ciclo di eventi articolati in open day e momenti informativi. L’iniziativa culminerà con la “Giornata Veneta del Dragon Boat in Rosa”, dove verrà disputata una gara fra le squadre di dragon boat in rosa del Veneto e delle altre regioni d’Italia.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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