Duemila in marcia al Treviso Pride per la comunità Lgbtqia+. Gruppo di ultracattolici “replica” con una preghiera al Duomo per “espiare i loro peccati”

Treviso divisa in due questo pomeriggio: se da una parte quasi duemila persone hanno “invaso” le strade del centro sfilando a favore dei diritti della comunità Lgbtqia+, un gruppo composto da una ventina di cattolici conservatori si è trovato di fronte al Duomo “per pregare in modo riparatorio a quanto stava accedendo poco lontano”, commentano. 

Intervista a Francesca Tacca – video di Simone Masetto

Lo scopo del Treviso Pride come confermato dagli organizzatori è quello di stare insieme, di sentirsi parte di una comunità divertendosi, “ma quello a lungo termine – spiega Francesca Tacca, segretaria del coordinamento LGBTE di Treviso – è quello di combattere per i nostri diritti”.

Ad aprire il corteo, che si è snodato per le vie del centro fino ad arrivare a Parco della Fiera, i genitori di ragazzi omosessuali e le coppie omogenitoriali. “Per noi è sempre una grande emozione aprire questo corteo – spiega Manuela Pellizzon, presidente di Agedo Treviso –, lo facciamo in tutta Italia, ma farlo nella nostra Treviso ha un significato diverso”. 

Durante la manifestazione non sono mancati gli attacchi all’amministrazione comunale trevigiana. “Conte e la sua giunta sono nostri nemici” commentano aspramente alcuni partecipanti, accusando il primo cittadino di non aver sottoscritto la carta di intenti redatta dagli organizzatori del pride. Conte, a dirla tutta, non ha “chiuso la porta” alla firma del documento, ma non condividendo tutti i punti riportati ha preferito non sottoscriverla, dicendosi tuttavia a favore dell’apertura di un “tavolo di trattative”.

Alla marcia non sono passati inosservati i cartelli con cui i manifestanti si dichiarano “antifascisti e contro il governo Meloni che sta minando i diritti”, si legge su alcuni.

Dopo che il presidente del consiglio comunale di Treviso Antonio Dotto ha negato ai consiglieri del Partito Democratico di indossare la fascia tricolore, Stefano Pelloni e Marco Zabai hanno sfilato indossandone una arcobaleno. “La nostra non è una provocazione – commentano i consiglieri – ma un segno di vicinanza da parte delle istituzioni pubbliche verso le associazioni che hanno organizzato il Pride”. 

I consiglieri del Pd Zabai (a destra) e Pelloni con la fascia arcobaleno

Presente questo pomeriggio anche la parlamentare del PD Rachele Scarpa che ha definito questa giornata come “il più grande momento di visibilità, di orgoglio ma anche di lotta e rivendicazione per la comunità LGBTQIA+”. 

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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