È di nuovo discesa folkloristica del Sile. Gavettoni e pagaiate per qualche ora di puro divertimento. Presente anche l’imbarcazione di sindaci

Torna dopo alcuni anni di stop la discesa folkloristica del Sile, grande tradizione trevigiana. Per il primo anno le imbarcazioni fatte in casa hanno lasciato spazio a gommoni, canoe e dragonboat perdendo forse in spettacolarità ma aumentando, e non è cosa da poco, la sicurezza. 

E allora una quindicina di barche, tra cori, gavettoni e fischietti, sono partite dal ponte “dea goba” e hanno navigato fino a Silea, accompagnati da molti curiosi a piedi lungo la Restera. Le imbarcazioni, fornite dal Canoa Club Sile, sono state comunque tematizzate dai partecipanti.

A differenza delle 28 edizioni precedenti, quelle di quest’anno sono omologate e inaffondabili. Al termine della discesa i partecipanti hanno potuto pranzare alla “festa dea Sardea“. A partecipare alla discesa sul fiume Sile anche l’imbarcazione dei sindaci della Marca “capitanata” dal primo cittadino di Treviso Mario Conte e da quello di Silea Rossella Cendron. 

Siamo tutti nella stessa barca – commenta ironicamente Cendron – questo è il messaggio che vogliamo dare indipendentemente dal colore politico. Per una volta non ci troviamo nelle riunioni ma pagaiando sul Sile”. Quasi una ventina i sindaci che hanno partecipato alla manifestazione e che, come gli altri partecipanti, non si sono risparmiati ai gavettoni. 

“La discesa del Sile era una tradizione molto sentita – afferma Conte – poi negli anni sono sorte delle difficoltà burocratiche. Da qui la scelta di interromperla, sono riusciti a riproporla e noi auspichiamo che torni ad essere una manifestazione di comunità, che permetta di lasciare a casa i problemi per qualche ora. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso questo”. 

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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