Si allunga la lista dei candidati alle prossime elezioni comunali. Il Partito Comunista Italiano ha deciso di scendere in campo sfoderando un pezzo “d’artiglieria pesante” come Ugo Moro, attuale tesoriere del PCI. Sessant’anni, residente tra Fiuggi e Roma, architetto, imprenditore, appassionato di ciclismo, Moro è una figura carismatica all’interno della dirigenza nazionale del Partito.
I “compagni” della Federazione di Venezia-Treviso-Belluno ne hanno ufficializzato questa mattina, sabato, la candidatura all’interno della sezione trevigiana in Strada Feltrina. Moro correrà con il sostegno di due liste: una espressamente politica e una civica. Quella di candidarsi a Treviso, territorio storicamente presidiato dal centrodestra, è una scelta temeraria e “consapevole” la definisce il tesoriere del PCI.
“Se non fosse un’impresa coraggiosa non avrebbero chiamato me – scherza Ugo Moro -. Siamo qui per dimostrare che i Comunisti fanno sul serio e si portano dietro un bagaglio chiaro di valori, fondamento di un partito patrio e internazionalista. Come diceva Berlinguer: è bene occuparsi della fontanella di quartiere, ma mai perdere di vista ciò che accade nel mondo che ha ricadute dirette sul territorio, basti pensare all’esempio lampante della guerra in Ucraina”.
Come affronterà gli scettici di fronte ad un candidato non trevigiano? “Ho rapporti forti con la città, lavorativi e personali, la conosco e la frequento abitualmente – commenta Moro -. La decisione di organizzare una lista civica è anche un modo per rispondere a chi pensa che siamo estranei al contesto trevigiano, dove siamo più inseriti di quanto si creda. Al di là del legame con il territorio – sottolinea – questa candidatura è un segnale forte di attenzione del Partito Comunista Italiano nei confronti di Treviso, mettendo a disposizione uno dei suoi dirigenti nazionali per la carica di sindaco”.
Il programma
Il concetto di “Treviso Capitale europea” si pone al centro del programma del PCI per la città, che passa per “l’unificazione del centro trevigiano con i dieci Comuni della cintura per fare una città da 250-300mila abitanti che ponga argine al decremento demografico e che consenta di avere una realtà più forte per progettare il futuro guardando ai diritti, ai servizi e all’ambente nell’ottica di creare una città a misura d’uomo”.
Nel delineare il programma, nel corso della presentazione, Ugo Moro, affiancato dagli esponenti del PCI provinciale Luca Bosio, Mara Toffolo e Sonia Franzoi, è ricorso spesso anche all’espressione “Grande Treviso”, coniata fra gli altri, proprio dal compagno Zeno Giuliato. “Ora è convalescente dopo un piccolo ‘tagliando’ – spiega Moro – ma è pronto a scendere in campo per portare avanti questa idea nella città italiana con il reddito pro capite più alto, affinché diventi quella con il più alto tasso di libertà, socialità e diritti che se ristretti a pochi si chiamano privilegi”.


Non è l’unico concetto di cui Moro rivendica la paternità al partito della falce e martello: “L’aeroporto di Treviso da militare divenne civile grazie all’intervento del PCI, e noi siamo favorevoli all’idea di un suo ampliamento”.
Spazio poi nel programma anche al lavoro, con alla base un’idea di impresa priva di sfruttamento e attenta alla sicurezza dei lavoratori, alla scuola (“i libri scolastici dovrebbero essere gratuiti”), alla sanità pubblica che deve “riguadagnarsi la propria centralità”, al trasporto urbano “più efficiente e gratuito per tutti”, passando per il turismo “da incrementare a Treviso collaborando con agenzie turistiche di Venezia”, fino al tema della casa “che con il caro affitti sta diventando un privilegio più che un diritto, e dunque ben venga incrementare l’edilizia pubblica”. Il programma ha in serbo anche alcune idee, che verranno presentate prossimamente più nel dettaglio, sul tema dei parcheggi. “Una questione delicata – precisa il candidato del PCI -. Sono favorevole alla costruzione di un grande parcheggio, purché non turbi l’equilibrio ambientale”.
Il PCI correrà da solo: salta l’alleanza con Rifondazione Comunista
Il PCI trainato verso la tornata elettorale del 14-15 maggio dalla figura di Ugo Moro correrà da solo verso le elezioni. Fuori discussione l’alleanza con la compagine civica-PD del candidato Giorgio De Nardi: “Come possiamo allearci con un partito che va in Parlamento europeo a giudicare i comunisti facendo il processo alla Storia, e che sostiene l’invio di armi in Ucraina?” chiosa Luca Bosio. Rimane invece l’apertura nei confronti di Rifondazione Comunista che tuttavia lunedì prossimo alle 12 in via dell’Orto 30 (Bar Ostinate) ha indetto una conferenza stampa congiunta con Unione Popolare per presentare il candidato Maurizio Mestriner del Movimento 5 stelle.
“Abbiamo provato a dialogare – commenta Moro – ma il dialogo si è risolto in un nulla di fatto. Siamo rammaricati, tuttavia da parte nostra l’apertura rimane, ma non possiamo unirci ad una coalizione che sostiene un candidato espressione di un indefinito movimentismo apartitico. Noi riaffermiamo la nostra coerenza, siamo per la logica dei partiti. Ma ribadisco che le porte sono aperte, crediamo che se i compagni sbagliano, questi vadano aiutati a sbagliare di meno. Con coraggio – conclude – tiriamo dritti verso le elezioni, consapevoli che molti cittadini trevigiani potranno riconoscersi in un simbolo puro. Il nostro faro è, e rimane, la Costituzione, così come il totale ripudio della guerra, la logica della redistribuzione della ricchezza, ora appannaggio di pochi, la rappresentanza dei lavoratori, anche di quelli autonomi, e in generale l’idea di una società che ponga al centro non il profitto bensì la felicità dell’uomo”.
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