Esposti i cartelloni del prezzo medio di carburante. Gestori Carburanti Treviso: “Non chiariti i dubbi interpretativi”

Esposti i cartelloni del prezzo medio di carburante
Esposti i cartelloni del prezzo medio di carburante

Sono visibili anche nei distributori del territorio i cartelloni che indicano i prezzi medi nazionali di benzina e diesel, oltre ai prezzi praticati dai singoli distributori.

L’obbligo è scattato lo scorso 1° agosto,in un periodo, quello che precede le ferie ferragostane, in cui tante imprese e attività chiudono per prendersi una pausa estiva e, notoriamente, i prezzi subiscono un aumento.

Come dichiarato più volte dal Governo, l’obiettivo è quello di aumentare la trasparenza in fatto di prezzi ma, specialmente, di consentire ai consumatori di scegliere gli impianti più convenienti e, quindi, di favorire la libera scelta dei consumatori.

Facendo una comparazione a livello nazionale, attualmente solo Marche e Veneto hanno un prezzo della benzina che non supera la cifra di 1,9 euro.

Un tema sul quale si è già espresso il gruppo “Gestori Carburanti Treviso”, in una nota firmata dal coordinatore Moreno Parin, dove ha affermato che la misura “non ha chiarito i dubbi interpretativi”.

Il gruppo, ad esempio, ha fatto presente che gli impianti impegnati a vendere “carburanti nella sola modalità di vendita ‘servito'”, ora avranno installato un cartellone che riporta “il prezzo per la sola modalità di vendita ‘sel-service'”. Alla luce di ciò, secondo l’associazione si tratta di una misura che ha un “effetto negativo sul prezzo dei carburanti”.

Prezzo per il quale, nel documento, il Governo viene identificato come “unico responsabile degli aumenti del primo gennaio scorso”.

“Da quando è uscito il decreto ministeriale, monitoriamo giornalmente il prezzo medio del Veneto, e pure della provincia di Treviso – si legge nella nota – Le variazioni giornaliere dei prezzi si attestano normalmente sul millesimo di euro, qualche volta anche due, e potrebbe succedere che un gestore per un giorno non aggiorni i prezzi e, per un millesimo di differenza, si ritrovi una sanzione di 500 euro: 500 mila volte il millesimo di differenza”.

“Andrà a finire che i gestori acquisteranno dei cartelloni elettronici e stipuleranno un abbonamento con le società che forniscono il servizio di aggiornamento automatizzato, e chi pagherà le spese? – prosegue il testo – Non il gestore, ci mancherebbe altro, le dovranno pagare i clienti sul prezzo che pagheranno per i carburanti”.

“Ma una riflessione deve essere fatta sul consumatore in genere: se su 50 euro di benzina ne paga due o cinque in più, ti scatena il finimondo, mentre se su mezzo chilo di pasta, che da un euro passa a 1,50 euro, si lamenta appena appena, e all’orizzonte non vediamo cartelloni con il prezzo medio della pasta”, conclude il documento.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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