Fatture per operazioni inesistenti per un totale di oltre 3 milioni di euro e Iva evasa per oltre mezzo milione di euro. Un imprenditore arrestato, 41 indagati, e la disposizione del sequestro preventivo di beni e somme di denaro per oltre 1,2 milioni di euro. È questo il risultato dell’operazione “Dragone” della Guardia di Finanza di Treviso.
Il sistema fraudolento è stato scoperto grazie alle articolate indagini condotte dal Gruppo di Treviso che ha eseguito nei confronti del principale indagato, di origini cinesi, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari ed un provvedimento di sequestro preventivo (in corso di attuazione) emessi dal Gip del Tribunale di Treviso su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le investigazioni delle Fiamme Gialle della Marca, avviate con una verifica fiscale, sono state sviluppate attraverso specifici approfondimenti e riscontri tra il Veneto, la Lombardia e la Toscana, dai quali è emerso che la società riconducibile all’arrestato aveva attuato una rilevante frode fiscale incentrata sull’utilizzo di false fatture, emesse dal 2013 al 2016 da ben 42 imprese “cartiere”, tutte riconducibili a soggetti cinesi.
Si trattava per lo più di aziende prive di una sede in cui operare, di dipendenti, di mezzi e locali idonei allo svolgimento di una normale attività imprenditoriale ed i cui titolari risultavano da diversi anni irreperibili nel territorio dello Stato.
Emblematici taluni casi: gli amministratori delle aziende, che avrebbero dovuto svolgere il commercio di abbigliamento in Lombardia o in Toscana, in realtà vivevano in un’altra regione e lavoravano come camerieri presso ristoranti di connazionali.
La lotta alle frodi fiscali è lo strumento principe per assicurare, in un’ottica di rigore ed equità, il recupero di risorse illecitamente sottratte all’Erario. In questa direzione va l’operazione “Dragone”, che conferma l’impegno del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Treviso nel contrasto all’evasione fiscale e nella salvaguardia della libera concorrenza.
(Fonte: Guardia di Finanza di Treviso).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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