È stata firmata questa mattina a Ca’ Sugana la Carta Etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport.
Il documento rientra nel progetto “Donne e Sport”, promosso dal Soroptimist International d’Italia. Il Comune di Treviso, con il sindaco Mario Conte, il vicesindaco Alessandro Manera e l’assessore alla Città Inclusiva Gloria Tessarolo, nella piena condivisione dei contenuti e dei temi, ha deciso così di avviare una collaborazione con Soroptimist International d’Italia – Club di Treviso e Assist Italia, sottoscrivendo la “Carta Etica” con l’obiettivo di promuovere progetti e azioni comuni in sinergia con il Club di Treviso in ambito sportivo. La firma del primo cittadino si è così unita a quella di Adriana Macchi, presidente nazionale Soroptimist International d’Italia, Milena Dei Prà, presidente Soroptimist Club di Treviso e Luisa Rizzitelli, presidente nazionale Assist Italia.
Cosa prevede la Carta Etica
La Carta Etica prevede che il comune si impegni a promuovere nell’ambito delle sue competenze, «l’abbattimento di ogni stereotipo e pregiudizio, incoraggiando in particolare le bambine e i bambini a interessarsi e praticare qualsivoglia disciplina sportiva», e a favorire «il diritto delle bambine e dei bambini a poter scegliere la disciplina sportiva da amare e praticare, in tutte le possibili declinazioni, in veste amatoriale o agonistica, dall’infanzia alla piena maturità, siano essi in condizioni di piena abilità o di disabilità».
Inoltre, prevede una fattiva collaborazione istituzionale per favorire la presenza sul proprio territorio di strutture e spazi idonei dove si possa esercitare attività sportiva e per l’adozione di buone prassi, campagne promozionali, investimenti e qualunque altra azione sia possibile e efficace per colmare il divario rilevato.
A tal proposito, potrà essere istituito un tavolo di lavoro permanente, tramite protocollo d’intesa con la rete dei centri antiviolenza, con i responsabili contro abusi, violenze e discriminazioni delle Associazioni e Società sportive operanti sul territorio, istituiti allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati oltreché favorire e sostenere, sulla base delle proprie capacità di bilancio, le attività da chiunque organizzate di sensibilizzazione, formazione e prevenzione delle molestie e di comportamenti inopportuni nello sport.
La Carta Etica trova le sue premesse in molteplici protocolli, documenti e pronunce. Il primo è la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW), adottata a New York il 18 dicembre 1979 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e ratificata dalla legge 14 marzo 1985, n. 132. Questa prevede che il diritto allo sport sia per tutti, senza distinzioni di genere (articoli 10 e 13).
Anche la Carta Europea dello Sport, così come riveduta secondo la raccomandazione del Consiglio d’Europa, prevede l’accesso allo sport per tutti come un diritto fondamentale. «Tutti gli esseri umani hanno un diritto inalienabile ad accedere allo sport in un ambiente sano, sia dentro sia fuori l’ambiente scolastico, che è essenziale per il loro sviluppo personale e strumentale all’esercizio dei diritti alla salute, all’educazione, alla cultura e alla partecipazione alla vita della comunità. Nessuna discriminazione sulla base […] del genere […] deve essere permesso nell’accesso alle strutture sportive o alle attività sportive».
- La parità di genere e il rispetto dei diritti umani, infatti, sono due dei principi su cui si fonda lo sport organizzato in Unione europea e nell’ambito del Consiglio d’Europa, così come previsto nella Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri sulle caratteristiche fondamentali del modello europeo dello sport, 2021/C 501/01; Raccomandazione del Consiglio d’Europa, CM/Rec(2021)5, adottata il 13/10/2021);
- L’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze rientra anche fra gli obiettivi dell’agenda ONU 2030. Sulla sua base l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha adottato il «Piano d’azione globale sull’attività fisica per gli anni 2018-2030» nel quale si afferma che l’investimento in politiche che promuovono lo sport e l’attività fisica contribuisce direttamente al raggiungimento, tra gli altri, degli obiettivi della parità di genere e dell’educazione di qualità.
- L’Italia in linea con i piani d’azione dell’OMS e con le politiche dell’UE, nel «Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025», approvato con Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020, ha evidenziato in più passaggi l’importanza degli sport e della pratica sportiva per accrescere la salute e prevenire le malattie e stabilisce un generale «approccio di genere» alla prevenzione, inteso «come un cambio di prospettiva e culturale affinché la valutazione delle variabili biologiche, ambientali e sociali, dalle quali possono dipendere le differenze dello stato di salute tra i sessi, diventi una pratica ordinaria al fine di migliorare l’appropriatezza degli dimensione del genere consiste, dunque, in un approccio da prevedere e sostenere in ogni ambito e settore per evitare stereotipi e definire strategie volte ad evitare disuguaglianze».
«Siamo particolarmente orgogliosi di questa firma perché rappresenta non solo un messaggio importante di sensibilizzazione ma anche un modo per rinnovare l’impegno comune al superamento della discriminazione di genere nello sport», le parole del sindaco Mario Conte. «Lo sport è probabilmente il mezzo principale, universale e condiviso per affermare principi e uguaglianze: ben venga, dunque, questa sottoscrizione che vuole essere un segno di unione d’intenti per fare sì che lo sport possa fungere da traino per un definitivo cambio di mentalità».
«Da sempre impegnate per la parità di genere e l’empowerment femminile in tutti gli ambiti della società, nel biennio 2024 – 2025, il Soroptimist International d’Italia, con il progetto “Donne e Sport”, in rete con istituzioni e associazioni, osserva, studia e agisce in un settore strategico per la crescita di tutta una comunità: quello sportivo. Un prezioso progetto che ha nel cuore lo sport inteso come “luogo” di valori positivi, spazio di lealtà e amicizia, palestra d’impegno e di crescita umana e inclusiva, ma dove lo scarso riconoscimento femminile è ancora presente» dichiara Adriana Macchi.
«Sono davvero contenta di poter essere a Treviso con le amiche di Soroptimist per l’adozione della Amministrazione della Carta Etica per il superamento delle discriminazioni nello sport. Treviso ha una storia grande di sport e sono certa che questo passo, aggiunto agli altri fatti negli anni, darà a questa meravigliosa Città un ruolo sempre maggiore di esempio e ispirazione di gender equality nello sport” afferma Luisa Rizzitelli.
Milena Dai Prà conclude: «È motivo di orgoglio per Soroptimist Treviso avere incontrato nella nostra Amministrazione Comunale una sensibilità, peraltro nella nostra esperienza consueta, nei confronti di tematiche attinenti all’avanzamento della condizione femminile e al riconoscimento della purtroppo attualità di approcci culturali che determinano il permanere della necessità di tutele, azioni formative e di prevenzione, interventi di protezione. Particolarmente significativo risulta questo impegno alla collaborazione in riferimento all’ampio contesto SPORT, che nelle sue molteplici declinazioni e possibili ambiti di azione efficace – parità, salute, contrasto alla violenza, diritti umani, educazione alla pace – richiede l’attivazione di un ampio spettro di competenze e di responsabilità e una visione di rete che coinvolga soggetti istituzionali ed associativi».
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto e video: Matteo De Noni)
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