Formaggi veneti, la fotografia dell’A.Pro.La.V.: “La qualità delle nostre produzioni salva l’export”

Un anno di crisi pandemica ha lasciato il segno anche nel comparto lattiero-caseario del Veneto. Il focus sul 2020, diffuso lo scorso gennaio da Veneto Agricoltura e dall’assessorato regionale di settore, aveva fornito una fotografia poco rassicurante: pesanti ricadute sugli allevamenti che forniscono la materia prima; situazioni di eccedenza di latte nella primavera 2020 dovute alla chiusura totale, o parziale, del canale Horeca e all’azzeramento dei flussi turistici, con il crollo dei prezzi. Il prezzo del latte alla stalla era diminuito del -6%, fermandosi ad una media annua pari a circa 36,5 euro/100 lt.

Per quanto riguarda i principali formaggi veneti, lo scorso anno è stato registrato un aumento delle produzioni, soprattutto degli stagionati, come l’Asiago d’allevo (+40%), il Piave (+23%) e il Montasio (+8%), ma non del Grana Padano (-1,5%), condizionato negativamente dalle difficoltà di esportazione.

Nella primavera 2021, un anno dopo l’esplosione dell’emergenza coronavirus, ad offrire una lettura del comparto lattiero-caseario è Terenzio Borga, presidente dell’A.Pro.La.V., l’associazione regionale produttori latte del Veneto, imprenditore agricolo titolare di un’azienda di Chiarano.

La situazione non è rosea, ma non è certo fallimentare o drammatica. Quel che si è avvertito è stato un cambio dei consumi dal punto di vista commerciale. È lievemente diminuito l’export. Però, in questo senso, i nostri formaggi veneti soffrono molto meno di altri, vista la grande qualità che gli viene riconosciuta“, dice Borga, alla presidenza dell’associazione da oltre un decennio, “C’è stato un cambio nei consumi interni, con il blocco della ristorazione, degli agriturismi, delle mense, delle pizzerie e del catering. Di tutto il canale Horeca, in sostanza, che assorbe parecchie delle nostre produzioni. I consumi non sono diminuiti, ma si sono spostati nei canali commerciali della grande distribuzione. Ci sono dei caseifici della nostra provincia che per entrare nella Gdo, ed essere competitivi con i marchi già presenti, hanno dovuto applicare dei prezzi inferiori”.

Il presidente Borga rimarca il fatto che, all’inizio del 2020, ci sia stata la diminuzione del prezzo del latte dovuta ad un “intasamento” della produzione, con una diminuzione del 10-15% in meno rispetto al suo valore.

“Ma il latte è stato ritirato tutto dagli allevamenti”, sottolinea l’imprenditore agricolo, sostenendo che anche quest’anno si registra un aumento della produzione di latte, con in testa la Lombardia (+7%), seguito da Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna attorno al +4%.

L’A.Pro.La.V. è un importante punto di riferimento per le imprese del lattiero-caseario del Nordest, con due soci di primo piano quali Lattebusche e Latteria Soligo, la rete dei consorzi, le latterie sociali di piccole e grandi dimensioni e la collaborazione con le realtà friulane.

La Regione ha affidato all’associazione il compito di promuovere i formaggi veneti, con l’organizzazione di manifestazioni consolidate come Caseus Veneti e altre iniziative. Con la pandemia ancora incombente, l’azione promozionale è concentrata nella seconda parte del 2021.

“L’estate dello scorso anno siamo riusciti ad organizzare in tutta sicurezza, e con successo, le nostre manifestazioni, svoltesi in gran parte all’aperto. Abbiamo avuto coraggio. La Regione Veneto ci ha dato mandato di allestire Caseus Veneti 2021 affidandoci più risorse e, su sollecitazione del presidente Luca Zaia, sarà un’edizione più internazionale e più importante degli anni scorsi”, spiega Terenzio Borga.

“Caseus Veneti” (che si articola in un’esposizione e in un concorso) presumibilmente si svolgerà nell’ultimo weekend di settembre, come lo scorso anno, o nel primo di ottobre.

La sede sarà ancora la splendida Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd). Il calendario promozionale dell’A.Pro.La.V. inoltre prevede, la prima domenica di agosto, il concorso dei formaggi della montagna veneta, associato alla competizione che incorona il più buon Morlacco e Bastardo del Grappa e al premio nazionale assegnato al miglior formaggio della montagna italiana. L’evento si terrà nella consueta scenografia di Malga Campocroce, nel Comune di Borso del Grappa.

Oltre alla montagna veneta, verrà coinvolto anche il litorale dell’alto Adriatico, con la riproposizione dell’iniziativa “Un mare di latte”, che lo scorso anno si è svolta  a Caorle, e nelle estati precedenti a Bibione, per far conoscere i formaggi regionali ai turisti delle nostre località balneari.

“La proposta ha avuto un buon impatto, soprattutto tra gli stranieri, che si sono dimostrati molto interessati. – conclude Borga – Quel che più ci dispiace è che, a causa della pandemia, non siamo riusciti a riproporre il Progetto Scuola. Nel 2020 purtroppo è saltato, contiamo di recuperare nel secondo semestre di quest’anno”.

(Foto: Facebook Caseus Veneti – Terenzio Borga).
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