“Francesco ha ricevuto la corona bianca da due angioletti della purezza, Santo ragazzo”.
Usa queste parole mamma Monica per raccontare la morte del figlio ventiduenne accoltellato e preso a botte da una decina di giovanissimi che volevano rubargli la droga. Il giovane è morto questa mattina nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso a causa delle gravi ferite riportate nella rapina.
Un’infanzia difficile passata nell’appartamento di via Toscana, con la mamma che nonostante i problemi economici si è sempre presa cura del figlio e Francesco che nonostante la dipendenza dalla droga aveva provato ad uscirne, andando a scuola e provando a trovare qualche lavoro. “Siamo sempre stati vicini alla famiglia, ho fatto tutto il possibile – commenta un’amica di Monica – le ho aperto la mia casa perché potesse trovare del calore, perché vivevano al freddo, senza acqua, senza gas e senza luce in quanto non riusciva a pagare tutto quello che serviva a fine mese”.
Ma l’amica descrive la mamma come una donna tosta che ha sempre lottato – nonostante le difficoltà – con l’unica idea in testa di dare un futuro migliore al proprio figlio: “lo portava con lei a messa – spiegano le suore di clausura del monastero della Visitazione di Treviso – e lo aveva mandato a studiare anche dai Salesiani”, studi che pare Francesco non avesse terminato.
Non passava giorno che la mamma lo provasse a convincere a cambiare strada, uscendo dal mondo della droga: “Gli aveva anche proposto di portarlo via da Treviso. Ha fatto l’impossibile, era una mamma che avrebbe fatto qualsiasi cosa per il figlio” aggiunge l’amica di famiglia.
Monica, descritta da chi la conosce come una donna di grande fede, ha sperato nel miracolo fino all’ultimo: fino a quando i medici del Ca’ Foncello non le hanno detto che per il figlio non c’era più nulla da fare.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto: Qdpnews.it)
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