“Furbetti” violano l’isolamento. A “La vita in diretta” si parla della “leggerezza” dei trevigiani

Figuraccia in diretta nazionale per la Provincia di Treviso che, nella nota trasmissione pomeridiana di Rai 1 “La vita in diretta”, è stata descritta come una delle Province italiane dove la gente si comporta con più leggerezza rispetto ai rischi legati al Covid-19.

“Furbetti”, “Treviso, positivi al Covid violano l’isolamento” e altre frasi simili scorrevano in sovrimpressione mentre un giornalista della Rai spiegava da Piazza dei Signori a Treviso il comportamento di alcuni trevigiani che sembrano non aver capito la gravità della situazione che stiamo vivendo.

Mentre negli ospedali del Veneto, una delle Regioni italiane con più contagi in Italia in questo momento, si combatte ogni giorno contro il virus, c’è chi viola la quarantena, dà numeri falsi agli operatori sanitari per non essere reperibile o comunque non rispetta le misure anti-Covid.

Un insulto per chi sta facendo grossi sacrifici in questa emergenza che dura da mesi ma anche per chi ha avuto o sta avendo una brutta esperienza con il Covid-19 o ha perso qualche caro durante la pandemia.

Il Veneto continua ad essere uno degli osservati speciali dai media nazionali per l’ottima risposta della sanità veneta durante questa emergenza epidemiologica, aspetto che fa da contraltare all’atteggiamento di una minoranza di soggetti che vive come se il Covid fosse soltanto un lontano ricordo.

Quella di questo pomeriggio non è la prima trasmissione televisiva nazionale che descrive il “non rispetto delle regole” da parte dei trevigiani (come l’intervista a Benazzi andata in onda durante il Tg1 di ieri sera) e dei veneti, la maggioranza dei quali, rispettosa delle prescrizioni anti-contagio, proprio non ci sta e chiede controlli reali ed efficaci che non vanifichino lo sforzo dei sanitari che da mesi non riescono ad avere una pausa.

Per molti medici e infermieri in tutta Italia, purtroppo, iniziano ad esserci delle conseguenze psicologiche legate allo sforzo immane e all’impegno dimostrati dando il loro contributo nella lotta al Coronavirus.

Purtroppo tutto questo non è una novità, e il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, pochi giorni fa aveva parlato di alcune segnalazioni riguardanti persone che non rispettavano le quarantene, continuando a uscire di casa, e di altre che non davano il numero di telefono corretto.

Questo non è un comportamento etico – aveva affermato Benazzi -, perchè mette a rischio la popolazione: chiederò al Prefetto che vengano aumentati i controlli sul territorio”.

A chiedere a gran voce una risposta significativa alle istituzioni sono tutti i cittadini che non si vedono riconosciuti nel comportamento di questa minoranza di persone irrispettose delle leggi e, ancor prima, del senso civico che dovrebbe appartenere ad ognuno di noi.

Il presidente Zaia lo ripete da tempo ma, oltre all’esaurimento dello “spirito di marzo”, sembra che in molti manchi anche la più piccola traccia di umanità.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Rai).
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