Il danno e la beffa: dopo aver denunciato il malvivente che di notte gli ha svaligiato la cassa del locale, Alfredo Sturlese, titolare del ristorante trevigiano “Toni del Spin”, rischia pure di essere querelato dal ladro. Quest’ultimo infatti ha minacciato di denunciarlo per violazione della privacy dopo aver diffuso le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno immortalato il furto.
“Il video delle telecamere è stato fornito ai Carabinieri – dichiara Sturlese ammettendo di averlo fornito in via riservata anche ad un giornalista -. Avevo chiesto di non diffonderlo, forse sono stato ingenuo. Ma al di là di questo, rimane che fuori dal ristorante è riportato chiaramente l’avviso ‘allarme con registrazione di immagine’, inoltre io non ho fatto nomi e cognomi, quindi la tesi della violazione della privacy non tiene”.
A pochi giorni dalla diffusione della notizia del doppio furto avvenuto due settimane fa, il sabato notte, da “Toni del Spin” e nella vicina “Osteria Contemporanea”, Sturlese ha ricevuto un messaggio minatorio dalla persona che si è riconosciuta nel video diffuso dai giornali.
“Nel messaggio arrivato su Facebook – spiega – questa persona diceva di sentirsi diffamato, ammettendo in modo implicito la sua colpa”. Il ladro ha forzato la serratura con un piede di porco e poi ha divelto la cassa sottraendone l’incasso (circa 500 euro) approfittando della chiusura del locale per lavori di manutenzione.
“A dire la verità sono io che mi sento diffamato – prosegue Sturlese, la cui vicenda ha catturato anche l’attenzione dei media nazionali -. Il buono di tutta questa faccenda è che sto ricevendo la solidarietà di molti colleghi ristoratori che si sentono frustrati e indignati di fronte ad un sistema giudiziario che non garantisce pene adeguate a chi delinque, fomentando una generale sensazione di insicurezza”.
“Spero solo che non mi quereli veramente – conclude – perché avrei subìto il danno e la beffa, aggiungendo la parcella dell’avvocato alla somma che dovrò spendere per ripagarmi i danni”.
Sul fatto si è espresso anche il sindaco di Treviso Mario Conte, che ha definito la situazione un vero paradosso.
“Probabilmente il ladro si è sentito smascherato – commenta Conte – . Quella che si è creata è una situazione paradossale: dopo essere stato beccato addirittura si risente, come se quella del ladro fosse una libera professione da tutelare. Invece che rivolgersi ad un avvocato per tutelare la sua immagine sarebbe più opportuno scusarsi e non ripetere più certi gesti. Detto ciò, e sempre ammesso che sia lui – prosegue – lasciamo che i Carabinieri completino le indagini. Ma nel caso dovesse essere confermata la sua identità più che fare causa per violazione della privacy dovrebbe scusarsi e restituire quanto sottratto al locale”.
“Sono episodi che generano rabbia nella comunità e fanno perdere la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della giustizia. Io mi appello al ministro Nordio che conosce bene queste situazioni e che sta lavorando ad una riforma che garantisca che chi sbaglia paghi con la giusta pena”.
Al di là di questi fatti che minano la percezione di sicurezza a Treviso – conclude – la nostra città rimane saldamente fra le prime due in Italia per livelli di sicurezza”.
(Foto: per concessione di Alfredo Sturlese).
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