Giallo di Cimadolmo, l’amico: “Non credo al suicidio”

Ancora increduli e profondamente scossi dal dolore gli amici di Maurizio Bassetto, il ristoratore ottantenne trovato morto all’interno di una concimaia poco distante dalla sua abitazione.

Numerosi i messaggi di cordoglio scritti sul profilo social dell’uomo: chi lo ricorda per la sua bravura ai fornelli e chi per la sua generosità anche se con un carattere particolare

Ma c’è anche chi scrive di non credere al gesto estremo come causa della morte dell’uomo. Ipotesi questa che sembra, ad ora, la “pista” su cui si stanno indirizzando le indagini.

Bassetto è stato ritrovato all’interno della concimaia con alcune ferite da taglio e con vicino al corpo un coltello e un rasoio. Sarà solo l’autopsia, che potrebbe essere eseguita già domani o al massimo entro giovedì, a chiarire se quelle ferite siano state auto inferteprovocate da qualche altra persona, magari in seguito ad un litigio

“Personalmente non credo all’ipotesi del gesto estremo – afferma Stefano Zuccolotto, che conosce Maurizio Bassetto da molti anni –, ho parlato anche con altri amici in comune e tutti siamo concordi sul fatto che difficilmente avrebbe compiuto un gesto simile“. 

Zuccolotto racconta di essere andato a trovare Maurizio all’incirca venti giorni fa: “Casa sua era sempre aperta – spiega –, quando passavo di qua non lo chiamavo neanche al cellulare perché non rispondeva quasi mai. Arrivavo e lui mi accoglieva sempre con il sorriso. L’ultima volta che l’ho visto mi aveva detto di passare dopo Ferragosto, mi avrebbe dato delle uova e qualche coniglio”. 

Bassetto era molto conosciuto per la sua attività di ristorazione ma da qualche anno, con l’avanzare dell’età, apriva il suo ristorante solo su prenotazione soprattutto per cene a tema. “Stavamo organizzando quella del pavone – conclude Zuccolotto –, ci aveva detto di farla verso settembre quando tutti erano tornati dalle ferie”.

(Foto: Carabinieri Treviso).
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