Giornata cruciale per la candidatura di Treviso a Capitale Italiana della Cultura: il dossier presentato a Roma

Luca Zaia, Mario Conte e Maria Teresa De Gregorio

Giornata cruciale per l’iter di candidatura della città di Treviso a Capitale Italiana della Cultura. Oggi pomeriggio la delegazione trevigiana capitanata dal governatore del Veneto Luca Zaia ha presentato alla giuria il dossier intitolato “I sensi della Cultura” nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura.

Il video realizzato dal Gruppo Alcuni per la candidatura di Treviso Capitale Italiana della Cultura

Dieci le città finaliste chiamate a Roma per l’ultimo step prima della proclamazione del vincitore attesa entro il 29 marzo.

“È stata un’esperienza straordinaria condivisa con una squadra di altissimo livello e forte del supporto dell’intera comunità trevigiana che ci ha aiutati passo dopo passo a costruire un dossier accolto positivamente dalla commissione”. Questo il commento “a caldo” del sindaco di Treviso Mario Conte dopo la presentazione.

Da sinistra Luca Zaia, Mario Conte e Maria Teresa De Gregorio

“Noi ce l’abbiamo messa tutta: abbiamo messo in campo i giovani, l’arte, la musica, la bellezza, il paesaggio, la natura e i valori della trevisanità. Ringrazio ogni singolo cittadino che ha manifestato il suo supporto. Per noi è un punto di passaggio, speriamo di vincere – conclude Conte – ma comunque andrà per noi sarà da considerare un successo e una ripartenza. Viva Treviso e viva la cultura trevigiana“.

Mario Conte

“Con questa candidatura presentiamo una città, Treviso, che è già una città che vive di cultura: conta 11 musei, 10 biblioteche, 5 teatri, 60 grandi eventi tra cui 5 premi letterari. Non a caso è definita ‘la piccola Atene’ – ha commentato il presidente Zaia – A ciò si aggiunge l’attenzione che questo dossier riserva ai giovani e i vantaggi che questa città ha per fruibilità e accessibilità, potendo fare affidamento su un aeroporto e su una stazione ferroviaria a pochi passi dal centro urbano. E soprattutto siamo qui oggi per presentare una candidatura che racchiude affidabilità progettuale, certezza di investimenti e certezza sul futuro. Per questo chiedo alla commissione di valutarci appieno. Non è un momento storico nel quale ci si possa affidare a candidature effimere”.

Mario Conte

A supportare le parole del presidente Zaia anche Cristiano Corazzari, assessore alla Cultura della Regione del Veneto, Maria Teresa De Gregorio, assessore alla Cultura e Turismo della Città di Treviso, Denise Archiutti, delegata di Confindustria Veneto Est, Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Giancarlo Marinelli, direttore artistico del programma culturale di Treviso e Fabrizio Panozzo, docente esperto di management e politiche culturali.

La presentazione del dossier alla giuria si è aperta con la proiezione del video emozionale realizzato dal Gruppo Alcuni che ha come protagonista la giovane Agata e i Mini Cuccioli, impegnati in un viaggio immersivo nel territorio. In chiusura è stato proiettato un altro video che raccoglie le testimonianze della comunità trevigiana e di alcuni personaggi illustri come Adriano Panatta, Red Canzian e Mago Forest.

Il video con le testimonianze della comunità trevigiana – (2) Video prodotto dall’agenzia HEADS COLLECTIVE

“Cultura oggi include anche paesaggio e territorio, elementi distintivi e parte integrante di una società che sa guardare al futuro e sa cogliere i bisogni di chi ricerca la cultura nelle sue più svariate sfaccettature. Treviso interpreta una cultura a 360 gradi e porta in sè uno straordinario valore aggiunto, la grande attenzione per il territorio, testimoniata anche da due riconoscimenti importanti: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene divenute nel 2019 Patrimonio dell’Umanità come paesaggio culturale; il Monte Grappa riserva MAB dal 2021 – ha sottolineato la presidente Marina Montedoro – Non può esservi cultura senza la cura per il paesaggio e qui lo abbiamo compreso facendo della sua tutela e valorizzazione un punto di forza, consci della responsabilità che questi riconoscimenti impongono. La candidatura di Treviso si presenta come territorio perché la sua specificità è data anche dalla cultura del paesaggio che sa offrire e che include arte, tradizioni, monumenti storici ed iconici a partire dalle Ville Venete, altro Patrimonio dell’Umanità di cui può vantarsi Treviso”.

Marina Montedoro

“Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene possono rappresentare per questa candidatura un paradigma su piccola scala di come si possa sviluppare con successo il binomio territorio/cultura, grazie alle tante sinergie e in modo sostenibile: da un punto di vista economico, della convivenza tra cittadini e turisti, elemento che come sito UNESCO sappiamo essere strategico nel momento in cui si diventa più attrattivi anche da un punto di vista turistico, del minor impatto ambientale e del fondamentale coinvolgimento dei giovani così attenti alla salvaguardia dell’ambiente” conclude.

Presenti con la delegazione, oltre al presidente del Consiglio Comunale Antonio Dotto e i tecnici comunali del Settore Cultura, una rappresentanza del mondo associazionistico e del comitato promotore di Treviso Capitale Italiana della Cultura 2026: Giuliano Vantaggi, Site Manager dell’Associazione per il Patrimonio Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Giulia Casagrande per Camera di Commercio di Treviso Belluno Dolomiti e Fondazione Marca Treviso, i fratelli Sergio e Francesco Manfio del Gruppo Alcuni e Alberto Polita per la Rete dei Festival.

(Foto e video: Comune di Treviso – Video promo (2) prodotto dall’agenzia HEADS COLLECTIVE).
(Video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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