È stata una mattinata di celebrazioni solenni quella che si è svolta oggi, venerdì 27 gennaio, a Treviso in occasione della commemorazione internazionale delle vittime dell’Olocausto. Piazza Duomo, in centro storico, e successivamente la Caserma “Luigi Cadorin” hanno fatto da sfondo ai momenti salienti della commemorazione ufficiale promossa dal Comune e dalla Provincia di Treviso assieme all’associazione Istresco, impegnata nel portare avanti i valori della Resistenza.
Alle 10.30, all’ingresso della Galleria delle Prigioni (piazza Duomo), è stata scoperta una targa in ricordo degli ebrei italiani e stranieri arrestati nel capoluogo trevigiano. Si è tenuta poco dopo le 12, alla presenza del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della lapide commemorativa presente nel piazzale esterno della Caserma “Luigi Cadorin” dentro la quale il 1° luglio 1942 venne istituito il campo di concentramento di Monigo, in riferimento all’omonimo sobborgo di Treviso.
Oltre al sindaco Mario Conte e al Guardasigilli, anche il presidente della Provincia Stefano Marcon, il prefetto di Treviso Angelo Sidoti, il colonnello della caserma “Cadorin” e il presidente dell’Associazione Istresco hanno composto la fila centrale di autorità, affiancata dalla lunga ala di vessilli dell’Associazione Combattenti e Reduci di Treviso Città e di Monigo e delle varie associazioni d’arma.
Il sindaco Conte nel suo discorso ha ricordato la drammatica pagina di storia del campo di prigionia di Monigo destinato a civili sloveni e croati. Nel campo di internamento morirono 200 persone fra cui 53 bambini sotto i 10 anni.
“La guerra è tornata in Europa mostrandoci ogni giorno le sofferenze del popolo ucraino – ha commentato Conte -. È evidente che l’umanità non ha ancora capito il significato di ‘pace’; proprio per questo non dobbiamo arrenderci e rinnovare con maggiore forza l’impegno di memoria, continuando a celebrare queste giornate per innescare nelle nuove generazioni una cultura di pace e rispetto fra i popoli. Con la deposizione delle pietre d’inciampo al Sant’Artemio (domani 28 gennaio ndr) l’amministrazione ha voluto compiere un ulteriore passo avanti affinché quelle pietre siano un monito continuo, un’occasione di riflessione per i cittadini”.
“È un onore partecipare a questa solenne cerimonia – ha esordito Nordio prendendo la parola dopo il sindaco e condividendo con i presenti un ricordo giovanile -. Da ragazzino, il 4 Novembre per la festa delle Forze armate venivo proprio in questo luogo quando le porte della caserma aprivano ai cittadini per assistere alla cerimonia militare, e mi emozionavo quando veniva innalzato il Tricolore. Questa caserma, luogo di dolore – ha proseguito Nordio facendo riferimento al campo di concentramento di Monigo – costituisce il simbolo di una tragedia enormemente più grande. Il patibolo presente nel campo di Auschwitz 1 dove fu impiccato Rudolf Höß, comandante del campo di sterminio, ci ricorda che accanto alla malvagità umana vi è alla fine anche la giustizia” ha concluso il ministro.
Le commemorazioni per la Giornata della Memoria a Treviso proseguiranno anche nella mattinata di domani 28 gennaio, al Sant’Artemio, sede della Provincia, dove si svolgerà la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, alla presenza del presidente della Provincia di Treviso, del prefetto, del sindaco e della dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Barbara Sardella. Alle ore 11.30 ci sarà la cerimonia per la posa delle pietre d’Inciampo nel parco del Sant’Artemio.
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