Oggi, lunedì 22 marzo, si celebra la Giornata Mondiale dell’acqua, una ricorrenza istituita dall’Onu fin dal 1992.
Una risorsa indispensabile per l’uomo, ma nel pianeta ben il 40% della popolazione ne ha scarsa disponibilità e un bambino su cinque muore per malattie causate dalla non potabilità o per sete.
È universalmente riconosciuta come “l’oro blu”, attorno a cui si sono generati anche numerosi conflitti bellici e speculazioni economiche. Per il 71% la Terra è formata da acqua, ma solo il 2,5% è acqua dolce.
Per questi motivi occorre maggiore attenzione negli sprechi nelle zone, come la nostra, in cui l’acqua abbonda aprendo i rubinetti solo quando necessario.
In Italia il consumo medio pro capite, secondo i dati Istat, è di 245 litri al giorno e soltanto l’1% viene utilizzata per bere, il 39% per la doccia e si è calcolato che solo per lavarsi i denti si possono consumare oltre 30 litri d’acqua al giorno.
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha fissato in 50 litri al giorno il limite oltre il quale diventa uno spreco.
All’acqua è strettamente legato un altro gravissimo problema, ambientale, l’utilizzo della plastica che rappresenta l’85% dei rifiuti marini trovati lungo le coste.
Su questo aspetto molto sta facendo la società che eroga l’acqua nel Montebellunese, l’Alto trevigiano servizi (Ats), facendosi promotrice con altri enti di un progetto che parte dal coinvolgimento dei bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado nei 52 comuni soci del consorzio.
Ai bambini delle scuole sono state distribuite borracce in alluminio riciclato e realizzato in Italia, per insegnare loro quanto sia importante limitare l’utilizzo della plastica.
Tra gli italiani l’acqua del rubinetto è di gran lunga preferita a quella in bottiglia, il 64,5%, percentuale che sale nel territorio coperto dall’Ats. Ma quanto è buona l’acqua che beviamo nel nostro territorio?
Lo abbiamo chiesto all’amministratore delegato dell’Ats, Pierpaolo Florian: “Prima d’esser distribuita nelle case dei nostri 52 comuni – spiega Florian – viene trattata in 70 impianti di disinfezione, monitorati con telecontrollo. Tre volte la settimana vengono effettuati controlli di laboratorio con un numero di campioni superiore al minimo richiesto per legge. Solo nel 2020 sono stati analizzati oltre 1600 campioni. Un grosso investimento economico per Ats ma che garantisce agli utenti un’acqua buona e sana”.
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