Giovani e futuro: l’estero continua a “fare l’occhiolino” alle nuove generazioni

Giovani e futuro: le nuove generazioni alle prese con le scelte per lo studio e il lavoro
Giovani e futuro: le nuove generazioni alle prese con le scelte per lo studio e il lavoro

Giovani e futuro: come vedono questo binomio le nuove generazioni? Qual è il loro rapporto con l’Italia? Hanno una visione positiva o negativa per il loro avvenire?

Giovani e futuro: intervistati studenti e laureandi della città di Treviso

A rispondere a queste domande sono stati alcuni studenti e laureandi, all’uscita della biblioteca “Andrea Zanzotto” di Treviso, i quali hanno spiegato quelli che sono i propri progetti per il futuro.

Nella maggioranza dei casi, è emerso che l’estero fa ancora “l’occhiolino” alle nuove generazioni, dal momento che risulta essere attrattivo, sia in termini di opportunità di studio (per incentivi e borse di studio), sia per le occasioni di tirocinio e di lavoro.

La tendenza, quindi, sembra quella di voler fare delle esperienze all’estero e, magari, in un futuro tornare nel nostro Paese, carichi di un bagaglio esistenziale di un certo tipo, come hanno raccontato gli intervistati.

Le nuove generazioni puntano a una magistrale all’estero

“Mi sto laureando in Ingegneria gestionale e l’anno prossimo inizierò la specialistica in Danimarca, dove lo Stato dà più incentivi rispetto all’Italia – ha raccontato Alessia – Credo che farò le mie prime esperienze lavorative all’estero, per poi tornare magari in futuro con un bagaglio più ricco e aprire qualcosa di mio”.

“Credo che i giovani in Italia non si sentano abbastanza ascoltati e non vedano possibilità di riscatto – ha osservato – Sono negativa per il futuro in Italia, perché vedo che tanti giovani pensano di spostarsi all’estero: la ‘fuga dei cervelli’ è un problema attuale e sempre più forte”.

Gli incentivi e le borse di studio sono ciò che attirano i giovani all’estero

Dello stesso tenore è stata la risposta di una studentessa di Biotecnologie, con l’aspirazione di poter passare a Medicina e un giorno diventare medico.

Mi vedo medico all’estero. Vorrei fare la specialistica all’estero, perché lì ci sono molti più posti, più opportunità e più borse di studio rispetto all’Italia”, ha raccontato, specificando quindi gli aspetti che attirano le nuove generazioni fuori dall’Italia.

Non cambia l’opinione neppure di un’altra trevigiana, iscritta a un corso di laurea in Digital & Graphic Design, con lo sguardo proiettato verso un tirocinio all’estero: “Farò un tirocinio e poi vorrei mettermi subito al lavoro – ha risposto – Andrò a Valencia, per uno stage, e spero di rimanerci”.

L’estero interessa anche una sua coetanea, studentessa di Scienze Politiche, la quale vede lo studio e il lavoro nel suo futuro: “Sono vicina alla laurea, poi mi prenderò un anno per lavorare qui e mettere dei soldi da parte – ha spiegato – Pensavo di fare una magistrale o un master all’estero, spero in un Paese anglofono. Vorrei fare delle esperienze all’estero, anche se non ho preferenze per dove lavorare: vedrò dove il futuro mi porterà”.

Idee chiare invece per un laureando in Ingegneria energetica: “In Italia non vedo il mio futuro, ma sicuramente all’estero dove ci sono più opportunità, anche nel settore della ricerca – ha raccontato – A settembre inizio a lavorare e a mettere da parte un po’ di soldi, poi si va via da qua”.

L’unica “voce fuori dal coro” è quella di una studentessa di Psicologia, la quale ha affermato di voler dare “speranza e fiducia all’Italia”.

“Vedo il mio futuro lavorativo nel nostro Paese. Mi piace tanto l’Italia e credo che offra tante possibilità in campi come la Psicologia – ha spiegato – Penso che tutto dipenda da me, per potermi affermare”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: a cura di Matteo De Noni)
Articolo, foto e video di proprietà di: Dplay Srl
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