È rimasto fedele sino all’ultimo alle sue idee e la famiglia ha deciso di rispettarle. Giovedì 22 novembre, alle ore 15, familiari e amici diranno addio a Umberto Lorenzoni (nella foto), storico presidente provinciale dell’Anpi, con una cerimonia laica nella sala del commiato in via Giovanni Battista Riccioli a Treviso, sede del crematorio e del cimitero di Santa Bona.
Lorenzoni era infatti una persona laica, ligia ai valori della Resistenza e della democrazia, uno degli ultimi testimoni trevigiani della lotta di liberazione. Un carismatico protagonista in tutte le più importanti cerimonie a ricordo della lotta partigiana, dal Cansiglio a Mariech di Valdobbiadene.
Il 92enne “Eros”, questo il suo nome di battaglia tra le fila della divisione “Nino Nanetti”, lascia a tutti noi un’eredità pesante, che ha saputo trasmettere fino a domenica scorsa, 18 novembre, quando è deceduto nella sua casa tra i familiari.
Nato a Nervesa della Battaglia il 15 maggio 1926, dopo l’8 settembre 1943 divenne uno dei leader della Resistenza trevigiana. Durante la guerra Lorenzoni perse tre dita di una mano in battaglia, mentre preparava un attentato sui binari per fermare un treno tedesco carico di munizioni. Rifiutò la medaglia al merito per quest’azione, preferendo fosse concessa ad un compagno morto per la libertà nazionale.
Un uomo d’altri tempi con una grinta mai doma, che durante le sue orazioni pubbliche sapeva trasmettere concetti complessi con grande semplicità. Una persona a volte criticata ma sempre fedele ai suoi ideali, un politico vero che non volle mai essere una “bandiera” pronta a seguire il vento senza opporre resistenza.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it).
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