Gli artigiani incalzano i candidati a sindaco: “Su viabilità, sgravi fiscali, digitale e università il Comune dovrà fare la sua parte”

Viabilità, parcheggi, eccesso di burocrazia, incentivi per la transizione ecologica e università, il tutto nell’ottica di sostenere e rilanciare le piccole imprese del territorio. Questi i principali temi sui quali gli artigiani trevigiani ieri sera, martedì, hanno incalzato i cinque candidati a sindaco di Treviso riuniti per un dibattito pre elettorale nella sede di Confartigianato.

Due minuti il tempo che ciascuno aveva a disposizione per rispondere alle domande di Ennio Piovesan, presidente di Confartigianato TrevisoLuciano Gobbo, presidente di CNA Franco Storer, presidente di Casartigiani Treviso

Il dibattito ha preso il via da un dato che offre una chiave di lettura sullo stato di salute delle imprese trevigiane: nel Comune di Treviso (84.793 abitanti), ci sono 10.929 unità locali attive, 108 in più rispetto al 2021 e 476 in più rispetto a dieci anni fa, dato in controtendenza rispetto alla media provinciale.

Cosa farà il neo eletto primo cittadino, nel concreto, per consolidare e assecondare questo trend? Per gli artigiani di Treviso la crescita passa anche per il miglioramento di vari aspetti che riguardano la vita quotidiana della città, in primis la viabilità.

“La realizzazione del quarto lotto della tangenziale consentirà di alleggerire il traffico sul Put –  sottolinea Piovesan di Confartigianato -. La viabilità cittadina appare sempre più compressa: nelle ore di punta fatichiamo a mantenere gli orari con i clienti”. 

“Il ministro Salvini ha dato la sua parola – ha rassicurato il sindaco uscente Mario Conte -, il quarto lotto si farà: nei giorni scorsi la Regione ha ratificato l’impegno di spesa avviando un’opera che attendiamo da trent’anni. In programma abbiamo anche la rotonda di San Pelaio, 15 piste ciclabili e la prossima settimana inizierà, con l’introduzione dei primi bus elettrici, la sostituzione del parco mezzi della MOM (intervento da 15 milioni di euro)”. 

“Per migliorare la viabilità servono infrastrutture stradali ma anche parcheggi e investimenti sulla mobilità alternativa – sostiene il candidato di centrosinistra Giorgio De Nardi -. Fra i progetti che intendiamo portare avanti rientrano la metropolitana leggera e la realizzazione di parcheggi multipiano, che costano la metà rispetto a quelli interrati”.

È contrario alla realizzazione del quarto lotto della tangenziale il candidato del M5S Maurizio Mestriner: “Non risolverà i nostri problemi spendere 100 milioni per avere 6 km in più di asfalto. Quei 100 milioni li immagino investiti nel trasporto pubblico: sarebbe un segnale vero di cambio di mentalità, un incoraggiamento ai cittadini a lasciare le auto a casa. In centro storico – sottolinea Mestriner – va ripensato anche il sistema di carico e scarico delle merci, ora difficoltoso per i mezzi, nonché fonte di traffico aggiuntivo”.

Luigino Rancan, candidato sindaco de Il Popolo della Famiglia, immagina una Treviso a misura di famiglia, elemento al centro del proprio programma elettorale. “Rendere la viabilità più scorrevole ed efficiente è di primaria importanza e dunque ben venga il quarto lotto – commenta Rancan -, ma non trascuriamo il miglioramento degli attraversamenti pedonali e il riordino dei parcheggi, alcuni congestionati e altri sottoutilizzati. È nostra intenzione, in caso di vittoria, rispolverare l’idea di bus navetta per raggiungere il centro dalle principali aree di sosta, a un prezzo compreso nel ticket del parcheggio”.

Semaforo verde per il quarto lotto anche da parte del candidato a sindaco del Terzo Polo Nicolò Rocco: “Il 60-70% del traffico sul Put è di attraversamento, l’opera alleggerirebbe la viabilità. La tangenziale ora è monca – sottolinea Rocco – e va completata. Le ciclabili? Più che realizzarne di nuove inizierei dalla messa in sicurezza di quelle esistenti”.

Fra gli altri fronti su cui c’è molto lavoro da fare, per il presidente di CNA Treviso Luciano Gobbo rientra l’IMU: “È il principale strumento fiscale nelle mani dei Comuni, è auspicabile che le imprese e i cittadini che investono sull’efficientamento energetico possano un domani godere di aliquote ridotte”.

Concordano fra di loro i cinque candidati in merito a questo aspetto: nel limite dei poteri di un’amministrazione comunale la via maestra da seguire sono le comunità energetiche e meno vincoli paesaggistici quando si parla di transizione ecologica. “A casa mia, a Treviso, non sono riuscito a installare i pannelli solari – lamenta De Nardi riportando un’esperienza personale -, questo per dire quanto poco ancora si faccia per favorire l’investimento dei privati cittadini e imprenditori sulle rinnovabili”.

“La partita sulla transizione ecologica si giocherà di pari passo alla lotta all‘evasione fiscale (10 miliardi solo in Veneto) – sostiene il candidato pentastellato Mestriner – il recupero dell’evaso aprirebbe alla possibilità di diminuire in modo incisivo le imposte”.

È toccato a Franco Storer di Casartigiani Treviso farsi portavoce di un’altra (annosa) questione che affligge le piccole e medie imprese, ovvero la macchinosità della burocrazia, che non risparmia gli uffici comunali. “Al futuro sindaco – incalza Storer – chiediamo un’accelerata verso la digitalizzazione, siamo in grave ritardo rispetto ad altri Paesi europei”. Anche su questo fronte concordano i candidati a sindaco, a patto che nella transizione al digitale non si lasci indietro nessuno. “Anche ai non nativi digitali l’amministrazione deve garantire risposte rapide, altrimenti si rischia di escludere una fascia di popolazione dalla transizione al digitale: dobbiamo rivolgerci a 85 mila cittadini, nessuno escluso” ha precisato Rocco.

Difende quanto fatto fino ad ora dalla propria amministrazione Conte, per il quale “lo sportello unico di Treviso è considerato una best practice a livello nazionale. Abbiamo fatto passi avanti importanti, ma rimane che dovremo ringiovanire l’organico degli uffici comunali”.

Il dibattito si è chiuso con un focus sul tema dell’università, come proposto da Luciano Gobbo, presidente di CNA: “Treviso è una città universitaria, servono strategie condivise fra il Comune e gli atenei per far sì che non solo gli studenti vengano a studiare nella nostra città, ma che dopo la laurea scelgano di rimanere qui”.

Diverse le proposte avanzate dai candidati: il master post-lauream negli ambiti del digital e della transizione ecologica in collaborazione con imprese del territorio, suggerito da De Nardi, l‘estensione degli orari della biblioteca e l’introduzione di corsi specifici rivolti alla piccola e media impresa per Nicolò Rocco, fino al potenziamento del cohousing suggerito da Mestriner. Rancan punta sulla creazione di un’università del Veneto, ovvero una rete fra gli atenei regionali che possa dialogare con i Comuni e attuare piani strategici. Infine Conte, che ricorda con un certo rammarico la perdita dello IUAV, sostiene che la città stia già assistendo ad un cambio di rotta: “Lo dimostra il progetto del nuovo studentato che sorgerà all’ex caserma Salsa e la prossima introduzione della carta dello studente”. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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