Preoccupazione tra le Province per la “fase due”.
Le Province del Veneto e la Città Metropolitana di Venezia si sono riunite martedì 28 aprile 2020, con il direttivo straordinario dell’Upi Veneto per discutere una serie di richieste che saranno poi inviate al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Servono scelte indefettibili che non lascino al singolo cittadino l’incertezza interpretativa, il costante dubbio della sua posizione nella scala delle priorità – spiega Stefano Marcon (nella foto), Presidente dell’Upi Veneto e della Provincia di Treviso – per questo ho convocato subito il direttivo dell’Upi Veneto dopo il Dpcm del 26 aprile 2020 che rischia di compromettere il tessuto economico e sociale dei nostri territori.
“Salvo casi particolari, a tutela del bene primario della salute e della sicurezza dei cittadini – sottolinea – va consentita la ripresa di tutte le attività economiche nel rispetto delle linee guida, eventualmente articolate per tipologia e condivise con Enti Locali e categorie, e misure da osservare per il contenimento del contagio e sosteniamo pienamente l’azione del Presidente della Regione Veneto con l’impostazione che ha adottato in questi giorni”.
Ci sono questioni fondamentali che riguardano il riavvio delle attività e dei cantieri, come la necessità di garantire spazi mensa o servizi alla persona per i lavoratori, ci sono quelle legate al turismo, settore strategico per il Veneto per il quale è inaccettabile un ulteriore rinvio sulle misure da prendere, ci sono quelle legate alla scuola, che per le Province significa gestione del dimensionamento, sicurezza e anche programmazione del trasporto pubblico locale – conclude -. Insomma, quali enti di Coordinamento dell’area vasta in dialogo coi Comuni, le Province chiedono a gran voce risposte su segmenti strategici della governance dei territori in favore dei cittadini. E, per svolgere il proprio compito, serve un piano finanziario adeguato”.
(Fonte e foto: Provincia di Treviso).
#Qdpnews.it