Iftar Street anche nella Marca? Il sogno di Hammouch per la fine del Ramadan: “Spero che se ne organizzi uno qui nel 2024”

Con l’Eid Al-Fitr si conclude il mese di Ramadan, il periodo di digiuno e preghiera e uno dei momenti più importanti dell’anno per tutti i musulmani del mondo.

Si tratta di una celebrazione che dura tre giorni con festeggiamenti che comprendono preghiere e banchetti con la famiglia e gli amici, decorazioni e abiti nuovi da indossare per questa speciale occasione.

Anche i musulmani della Marca trevigiana festeggeranno la fine del Ramadan e domani, anche se in Italia non sarà un giorno di festa, molti studenti non andranno a scuola per stare con le loro famiglie e onorare al meglio questa ricorrenza.

“Oltre a segnare la fine del Ramadan – spiegano da Gim-Giovani Italo Marocchini -, con l’Eid Al-Fitr inizia il decimo mese del calendario islamico (Shawwal). In questi giorni di festa, nei Paesi musulmani gli uffici e le scuole sono chiusi. Dopo la preghiera mattutina, che si recita nelle moschee e nelle case, i musulmani festeggiano in famiglia con pranzi a base di ricette e dolci tradizionali. È il primo pranzo dopo 30 giorni di digiuno”.

“Durante questi tre giorni si organizzano banchetti per i poveri – continuano -, si elargisce del cibo oppure si fanno delle donazioni in denaro alle moschee, che poi acquistano qualcosa da mangiare per i più bisognosi. Ci sono anche momenti di felicità e divertimento: in questi giorni i musulmani indossano i loro abiti migliori e ne comprano di nuovi, e le ragazze si dipingono le mani e i polsi con l’hennè”.

Per questo Eid Al-Fitr, Qdpnews.it – Quotidiano del Piave ha intervistato Mohammed Hammouch, presidente di Gim e giovane molto conosciuto a Pieve di Soligo e nel Quartier del Piave.

Che attese ha per questo Eid Al-Fitr?

“Questa sera speriamo di avere la conferma al 100% per poter festeggiare domani. Al tramonto gli esperti ci daranno il responso finale, anche se al 90% dovrebbe essere così (e infatti in serata è arrivata l’ufficialità ndr). Romperemo il digiuno per l’ultima volta per quest’anno, e sarà sicuramente un momento emozionante perché si completa un ciclo di 29-30 giorni di Ramadan. Sarà anche un momento un po’ triste, perché nel mese di Ramadan si crea un clima unico. Tanti si soffermano sul fatto che in questo periodo non si possa mangiare e bere, ma in realtà ci sono molti altri benefici”.

Cosa succede durante il periodo del Ramadan?

La famiglia si riunisce più spesso, ci sono più amore, misericordia, preghiera e perdono per chi ha bisogno. Nel mese di Ramadan non dico che il mondo si fermi per i musulmani, perché ognuno ha comunque il suo lavoro e i suoi impegni quotidiani, ma sicuramente si dedica più tempo alla preghiera. Ricordiamo che c’è qualcuno sopra di noi e quindi è giusto ringraziare e pregare chiedendo aiuto per i poveri, per gli orfani e per chi ha bisogno. È veramente un mese benedetto”.

Com’è andato questo Ramadan?

“Sembrerà strano ma quest’anno è volato: i primi giorni sembrano difficili ma senza accorgersene ci si trova in un baleno all’ultima settimana. È stato un Ramadan molto intenso e vissuto a 360 gradi con la famiglia, gli amici e la preghiera, andando ogni sera in moschea a pregare non solo per se stessi ma per tutta la comunità”.

Quali aspetti l’hanno colpita del Ramadan 2023?

“Quest’anno a livello nazionale diverse amministrazioni comunali italiane e diocesi hanno accolto l’Iftar Street, la rottura del digiuno “nelle piazze” non solo con le comunità musulmane, ma insieme agli amici cristiani, alle comunità di fedeli dell’Ebraismo e a molti altri gruppi. Questi eventi sono stati fatti in varie città italiane: da Bologna a Milano passando per Vicenza e molte altre realtà. Sono stati momenti di condivisione e anche di fratellanza, unione e sorrisi. Mi auguro che l’anno prossimo anche la Marca trevigiana possa ospitare eventi di questo tipo.

Un esempio di questi momenti di condivisione, nei quali sono state coinvolte anche persone non appartenenti a comunità musulmane, è l’Iftar organizzato domenica scorsa dall’Associazione Culturale Rahma di Padova (in foto).

All’evento hanno partecipato Lhoussaine Ait Alla, presidente della Federazione Regionale Islamica del Veneto, Andrea Micalizzi, vicesindaco di Padova, insieme ad alcuni rappresentanti della Diocesi di Padova e di realtà che si occupano di intercultura in città.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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