Il 40% degli inquilini in crisi con il pagamento del canone. Il Pd: “Rischio sfratto e richiesta contributi complessa”

L’emergenza Coronavirus che ora ci sembra assopita, ha lasciato uno strascico di problematiche non indifferenti nel settore delle locazioni e degli affitti.

Con l’emergenza, più di un terzo degli inquilini in provincia di Treviso rischia di non riuscire a pagare l’affitto, per questo servono provvedimenti per sostenere le famiglie partendo proprio dalla semplificazione della procedura per accedere ai contributi regionali” spiega Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico a Treviso.

“Il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari, – afferma Zorzi – segnala richieste d’aiuto verso i loro sportelli e ai Caaf da parte di molti inquilini in difficoltà con il pagamento dei canoni e sono molte le situazioni di ingiunzione di pagamento e sfratti”.

È stato predisposto un contributo regionale, con scadenza il 5 luglio 2020, per gli affitti legato all’emergenza sanitaria che prevede un bonus di 400 euro per chi ha avuto una riduzione del 50% delle proprie entrate nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto al precedente trimestre del 2019.

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“La scadenza del 5 luglio è troppo ravvicinata e la procedura molto farraginosa, inoltre presentabile solo per via telematica con la presenza di un conto corrente. – conclude Zorzi – Tante persone si trovano in difficoltà con questa modalità e si affidano a servizi come i Caaf per un supporto”.

Abbiamo stimato che il 40% degli inquilini non riuscirà a far fronte al pagamento del canone – spiega Alessandra Gava, segretaria provinciale Sunia-Cgil Treviso – Uno scenario preoccupante, molti sono gli inquilini che si sono rivolti a noi perché protagonisti di ricezione di azioni di intimazione di pagamento e sfratto”.

Molti anche i problemi da parte dei conduttori nel pagamento delle spese condominiali che si sono riflettute poi in chiamate verso i Caaf e al supporto dei servizi sociali comunali.

I fondi messi a disposizione per gli inquilini potrebbero portare al rischio della non fruibilità da parte di quest’ultimi a causa della complessità dell’iter di presentazione della domanda e le tempistiche perentorie.

(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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