Un regalo di Natale a valore artigiano: a dicembre nella Marca Trevigiana saranno spesi 335 milioni di euro di spesa per prodotti alimentari, bevande e altri prodotti, oltre a servizi tipici. Più del 30% della spesa andrà all’artigianato trevigiano. Un mercato che in provincia conta 5.638 aziende artigiane, pari al 30,2% del totale, che occupano 21.603 addetti, pari al 36,6% del totale.
“Questo Natale si rivela una straordinaria occasione per fare acquisti di qualità nelle botteghe artigianali. Sono tutte realtà imprenditoriali, le nostre, a chilometro zero che, in termini di eccellenza, non sono seconde a nessuno”: l’invito è di Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
“Facciamo una scelta di qualità e di convenienza, ma soprattutto regaliamo un’opportunità economica per il territorio. Sta nella responsabilità di tutti noi – prosegue Bernardi – di sostenere il lavoro dei nostri produttori e attività di ‘quartiere’, identità dei nostri territori, patrimonio di cultura e del saper fare. Materie prime di ottima qualità, una lavorazione attenta e precisa. Ma anche l’originalità, che nasce dall’incontro tra tradizione, creatività e innovazione, che solo un artigiano sa mettere insieme con maestria. E ancora, l’ascolto della persona, da cui spesso deriva la fornitura personalizzata di un prodotto o di un servizio”.
Scegliere prodotti realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’imprenditore e i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità, fa sapere Confartigianato.
La maggiore spesa prevista per il mese di dicembre viene in parte spiazzata dal caro bollette che pesa per il 2,4% della spesa per consumi finali. Pur in presenza di questo pesante fattore di rallentamento, dai più recenti indicatori congiunturali sui consumi si colgono alcuni segnali positivi.
A novembre 2022 il clima di fiducia dei consumatori presenta una dinamica positiva e torna a risalire anche la fiducia delle imprese, con una più marcata accentuazione per le imprese del commercio, unico settore in cui il clima di fiducia è superiore rispetto a quello precedente l’invasione dell’Ucraina. L’analisi dei conti nazionali evidenzia che nel terzo trimestre 2022 la spesa delle famiglie è salita del 2,2% rispetto al trimestre precedente.
A livello nazionale, ammonta a 22,7 miliardi di euro la spesa delle famiglie per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo: prodotti alimentari e bevande, moda e gioielleria, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona. Per quasi due terzi (66,3%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 15,1 miliardi di euro.
In chiave territoriale, la spesa a dicembre nel perimetro merceologico in esame supera un miliardo di euro: in Lombardia con 3.847 milioni di euro (16,9% del totale), Lazio con 2.342 milioni (10,3%), Veneto con 1.921 milioni (8,5%), Campania con 1.871 milioni (8,1%), Emilia-Romagna con 1.843 milioni (8,2%), Sicilia con 1.786 milioni (7,4%), Piemonte con 1.686 milioni (7,9%), Toscana con 1.448 milioni (6,4%) e Puglia con 1.300 milioni (5,7%).
Sono circa 305mila le imprese artigiane che operano in 47 settori in cui si realizzano prodotti e servizi artigianali di alta qualità che possono essere regalati in occasione del Natale, pari al 30,6% delle imprese artigiane italiane: queste imprese danno lavoro a 907mila addetti cioè ad un terzo (34,8%) degli addetti dell’artigianato nazionale.
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