Il candidato sindaco Luigino Rancan (PdF): “Incentivi alla famiglia naturale e alle giovani coppie con figli per il futuro della nostra Treviso”

Il candidato sindaco Luigino Rancan
Il candidato sindaco Luigino Rancan

Medico in pensione ed ex sindaco di Mansuè (dal 1999 al 2004) Luigino Rancan, 74 anni, torna in politica con l’ambizione di diventare il nuovo primo cittadino di Treviso. Nato a San Pietro Mussolino (VI), e ora residente a Mansuè, Rancan è il candidato de “Il Popolo della Famiglia”, sostenuto da un’unica lista. 

Sposato con due figli, il volto trevigiano del partito di Mario Adinolfi per oltre dieci anni (dal 1976 al 1987) è stato medico a Portobuffolè e nel suo attuale comune di residenza. Dal 1987 è stato nominato medico dirigente di distretto nell’Ulss di Oderzo e Treviso, incarico che ha ricoperto fino al pensionamento nel 2013. Fino al 2020, è stato componente della commissione invalidi del distretto sanitario trevigiano. 

Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi a sindaco di Treviso?

“Già dal mese di ottobre 2022 durante l’assemblea del partito “Il Popolo della Famiglia” si era deciso che in ogni capoluogo di provincia che andava al rinnovo del consiglio comunale e del sindaco dovevamo essere presenti o con una lista autonoma o in alleanza con partiti che accettavano il nostro contributo in persone e in criteri valoriali. A Treviso il tentativo di aggregazione è stato fatto senza risultato per cui si è deciso di correre da soli. La motivazione personale di accettare la candidatura a sindaco è legata ai principi espressi dal partito e alla mia esperienza passata di sindaco di un paese della provincia. Avendo notato un certo livellamento verso il basso della politica, che tende ormai a occuparsi solo delle cose da fare, senza avere una visione del futuro, ho deciso di dare il mio contributo puntando sui nostri tre principi cardine che sono la vita, la famiglia e la libertà educativa”.

In caso di vittoria elettorale, quali saranno le sue azioni prioritarie dei primi cento giorni di mandato?

“La prima mossa sarà quella di creare un assessorato della famiglia. Sappiamo che la famiglia naturale è la cellula base della società e abbiamo l’obbligo di curarla, assisterla e promuoverla in ogni ambito. Tutti gli aspetti sociali (educazione, assistenza, lavoro) fanno perno su di essa e se dovesse crollare, tutto il tessuto sociale di solidarietà verrebbe meno alla sua funzione. Per contrastare il fenomeno della denatalità (una Treviso senza bambini è destinata a morire) verrà istituito per le neomamme un assegno di maternità di 500 euro al mese per una durata di un anno basandosi sul fattore famiglia. Quest’ultimo sarà la modalità che il comune seguirà nello svolgimento delle sue attività dai contributi alla tassazione”.

“Cosa prevede il suo programma per rendere Treviso una città “a misura” di giovani?

“Il nostro motto è ‘Treviso: una città di famiglie giovani con figli’. In aggiunta a quanto già affermato nella risposta alla seconda domanda, noi proponiamo una edilizia pubblica e privata a sostegno delle giovani coppie. In particolare ci riferiamo ad una incentivazione dell’edilizia popolare (nuove case, ristrutturazioni e vendita delle esistenti a coppie giovani con figli), ad una calmierizzazione dei prezzi e degli affitti dell’edilizia privata tramite convenzioni comune-privati. In particolare la concessione edilizia e l’abitabilità di ogni edificio privato sarà subordinato alla destinazione di una percentuale del 5-10% a giovani coppie con figli a prezzi (acquisto o affitto) agevolati. Si farà altresì leva sull’IMU per l’utilizzo di appartamenti e negozi sfitti. Si creeranno o si favorirà il nascere di luoghi di aggregazione per giovani e per anziani sul tipo degli oratori e dei centri sociali di un tempo dove le generazioni si possono incontrare tramite lo sport, la cultura e le iniziative di volontariato. Altre iniziative riguarderanno la residenzialità per studenti universitari per una Treviso città universitaria, la centralità del verde e un nuovo piano del traffico e dei parcheggi che renda vivibile e respirabile sia il centro che la periferia e infine una sanità pubblica incentrata sul territorio”.

Potrebbe citare un personaggio politico di oggi, o del passato, che per lei è fonte di ispirazione?

“Personalmente, ma anche in toto con tutto il partito de “Il Popolo della Famiglia”, i personaggi di riferimento, sia per la loro testimonianza politica che di vita, sono Luigi Sturzo, il fondatore del Partito Popolare Italiano, e Aldo Moro che nel pieno della crisi post-sessantottina voleva traghettare l’Italia verso un obiettivo di riconciliazione tra tutte le forze politiche nate dalla Resistenza in una nuova visione di Stato. Entrambi, il primo ad opera del fascismo, il secondo ad opera delle brigate rosse e delle forze occulte che le sostenevano, hanno “fallito” nel loro intento. Il PdF si fa loro erede per aprire una nuova stagione politica per l’Italia facendo base sui principi non negoziabili di vita, famiglia e libertà educativa”.

(Foto: Luigino Rancan). 
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