Treviso diventa più inclusiva realizzando un percorso pedonale sulle mura cinquecentesche per renderle facilmente accessibili alle persone disabili o con limitazioni (anche temporanee) della mobilità, ad esempio una mamma che spinge il passeggino, rispettando nel contempo il patrimonio storico della città.
Questa mattina la rampa che sale lungo il lato nord della cinta muraria, partendo dal parcheggio di piazzale Burchiellati, è stata inaugurata alla presenza del sindaco Mario Conte, degli assessori Sandro Zampese (lavori pubblici) e Gloria Tessarolo (servizi sociali), del disability manager Rodolfo Dalla Mora e di alcuni cittadini trevigiani costretti a muoversi in carrozzina, con i rappresentanti delle loro associazioni e accompagnati dai volontari dell’Unitalsi.
Dopo il taglio del nastro, hanno provato per primi la salita verso il viale alberato delle mura cittadine, percorrendo in sicurezza la passerella dal fondo adeguatamente predisposto, lunga 86,5 metri e larga 1,50, per arrivare al sentiero che corre lungo il muro di mattoni per oltre un chilometro fino ai bastioni San Marco, all’ombra degli ippocastani.
Il percorso dedicato ai disabili è completato da piazzole di sosta intermedie, dal corrimano e dal “batti piede” che viene in aiuto ai pedoni con disabilità visive, in modo di favorire il più possibile i loro movimenti in autonomia. Inoltre sono state risistemate tre panchine, installata una nuova segnaletica tattile nell’attraversamento pedonale a Fra’ Giocondo, posate due rastrelliere per le biciclette in viale d’Alviano e ridisegnati i parcheggi per le auto (anche qui con posti riservati ai disabili), in modo da creare un passaggio pedonale sicuro con cui accedere alle vicine scuole.
Il tutto fatto dal Comune in accordo con la Sopritendenza (iter burocratico che ha richiesto quattro anni, ha sottolineato il sindaco Conte) per la scelta dei materiali da utilizzare. Il fondo del percorso è composto da una miscela di inerti che, cromaticamente, si armonizza con la pavimentazione in ghiaino già esistente. Un utile compromesso tra impatto ambientale e resistenza al passaggio delle carrozzine. Per realizzare il percorso “facilitato”, in accordo con il settore attività produttive, l’assessorato ai lavori pubblici, ha spiegato Zampese, ha deciso di cambiare in minima parte l’assetto di alcuni stalli del mercato infrasettimanale in piazzale Burchiellati, in modo da ricavare più parcheggi per i disabili e un percorso protetto di accesso alla rampa anche quando sono presenti le bancarelle.
“Ringrazio il sindaco, l’amministrazione, l’assessore Zampese e i suoi tecnici che hanno voluto fortemente questo intervento, uno dei tanti tasselli che servono per rendere Treviso sempre più inclusiva, dal punto di vista della disabilità” ha rimarcato l’architetto Dalla Mora. “Il percorso per i disabili comincia da dove abbiamo creato gli stalli riservati e un accesso sicuro alle mura. Lo dico per quegli automobilisti che non capiscono questa cosa e che continuano a parcheggiare su questa sorta di marciapiede protetto. Quindi l’appello che faccio ai trevigiani è di avere un occhio di riguardo e più sensibilità verso le persone che hanno un certo tipo di difficoltà” ha sottolineato il primo cittadino, nell’inaugurare l’opera, ricordando che il Comune ha voluto inserire nell’organigramma la figura del disability manager e che, ogni anno, si prende l’impegno di mettere a bilancio 500 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Ci piacerebbe far tutto subito e svegliarci domani mattina senza barriere in tutta la città, che non si ferma dentro le mura ma si sviluppa nei quartieri dove vive il 90 per cento della popolazione. Però è un impegno costante, quello che ci siamo presi, di andare a verificare zona per zona, segnalazione per segnalazione – ha concluso Conte -: si tratta di operare in sinergia. Perciò chiedo alle persone che vivono con disagi di mobilità di dirlo e di segnalarlo, perché la nostra volontà di rendere sempre più accessibile questa città è totale, anche da parte degli assessori della mia squadra. Questo è un aspetto che va affrontato come comunità, il sindaco da solo non può risolvere tutti i problemi”.
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