Lo ha stabilito la scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, a conclusione di una ricerca volta a individuare le eccellenze, da utilizzare come modelli da esportare per migliorare la qualità dei servizi sanitari sull’intero territorio nazionale. L’analisi sui Dipartimenti Materno Infantili italiani è stata avviata nel 2018 (sui dati del 2017), su un set d’indicatori elaborati nell’ambito del Network delle Regioni. I risultati dell’indagine, effettuata dai ricercatori del Laboratorio Management e Sanità (MeS) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sono stati presentati ai vertici dell’Ulss 2 e agli operatori coinvolti nel corso di una visita tenutasi nelle scorse settimane.
La certificazione di eccellenza del Dipartimento Funzionale Materno Infantile Ulss 2 diretto da Enrico Busato (nella foto), è giunta a conclusione dell’analisi, da parte di MeS, di una serie di ventuno indicatori del percorso pediatrico, dalla nascita all’adolescenza, nell’ambito di un sistema di valutazione delle “performance” dei sistemi sanitari regionali che serve a monitorare la capacità di miglioramento della gestione dei servizi sanitari, ossia l’appropriatezza, la qualità dei processi e l’efficienza delle aziende. Alla valutazione ha partecipato un network di dieci regioni italiane (Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) oltre alle due provincie autonome di Trento e Bolzano.
Tra gli indicatori presi in esame: la buona pratica medica, assistenziale e organizzativa nel momento del parto, l’ospedalizzazione in età pediatrica in generale e per alcune patologie (asma e gastroenterite acuta), le vaccinazioni, l’utilizzo di antibiotici.
Tutti gli indicatori hanno dato, per l’Ulss 2, risultati buoni o eccellenti, con un punteggio complessivo che pone il Dipartimento Materno Infantile al primo posto in Italia come performance nel percorso materno infantile.
“Non possiamo che essere soddisfatti di questo brillante risultato che ci colloca al vertice a livello nazionale in un ambito, quello dell’attenzione alla donna e al bambino, cui teniamo in modo particolare – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. Il merito, per questo risultato, non va a un singolo attore o fattore bensì a un modello assistenziale e organizzativo integrato, fatto di elevate competenze, di confronto e collaborazione tra ospedale e territorio, di operatori attenti ai bisogni delle madri e dei bambini, dell’attività dei pediatri di libera scelta, dell’efficienza del sistema hub e spoke della rete ospedaliera e dei servizi territoriali, uniti dall’obiettivo comune di un percorso di salute e crescita ottimali del bambino, dalla nascita alla maggiore età”.
“La recente visita – spiega il direttore sanitario, Marco Cadamuro Morgante – ha avuto l’obiettivo sia di consentire ai ricercatori del MeS di raccogliere informazioni legate ai nostri modelli clinico-organizzativi al fine di poterli esportare sia di dare un ritorno ai nostri operatori rispetto ai modelli organizzativi adottati”.
(Fonte e foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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