Aveva trascorso la nottata in discoteca, al Muretto di Jesolo, assieme agli amici Samira Fakihi, la ragazza di Mareno di Piave che aveva compiuto 23 anni lo scorso 6 aprile e che è deceduta nella mattinata di oggi lunedì nello schianto lungo la strada statale Pontebbana (qui l’articolo).
Attorno alle 4.30 la decisione di risalire in auto per tornare a casa. Alla guida del mezzo, una Volkswagen Golf Bianca, di proprietà di un familiare di R.W. che era seduto nel sedile del passeggero, si è messo un amico, T.M.A. del 2000. Dietro c’erano le due ragazze: Samira era seduta nella parte sinistra del mezzo, dietro il conducente. A destra S.F, anche lei nata nel 1999.
A pochi chilometri da casa, lungo la statale, all’altezza dello stabilimento “Fassa Bortolo” il terribile schianto. Il mezzo ha improvvisamente sbandato in un tratto di strada rettilineo schiantandosi contro un platano e finendo la propria corsa dalla parte opposta della carreggiata. Per Samira sono risultate troppo gravi le ferite riportate nell’impatto e ogni tentativo di rianimazione da parte dei sanitari del Suem 118 è stato vano. Feriti in maniera non grave gli altri giovani, trasportati all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
Saranno le indagini della Polizia Stradale di Vittorio Veneto a determinare l’esatta causa della fuoriuscita: in questo momento nessuna opzione viene scartata, neppure quella del colpo di sonno del conducente o dell’alta velocità. Fondamentale sarà anche capire se la ragazza indossasse o meno le cinture di sicurezza.
Samira viveva con la famiglia a Mareno di Piave, in un appartamento all’ultimo piano delle case Ater di via Conti Agosti vicino alla stazione di servizio. Aveva tre sorelle maggiori e un fratello più piccolo: “È uscita ieri sera di casa verso le 21 – spiega suo fratello Zakaria, di due anni più giovane, visibilmente scosso dall’accaduto – e questa mattina ci hanno bussato alla porta i poliziotti dicendoci che era morta. Non conosco i ragazzi che erano in macchina con lei e non so cosa abbia fatto ieri sera“.
Samira, la cui famiglia è di origini marocchine e vive in Italia da diversi anni, aveva frequentato il Cfp “Don Bosco” di Conegliano: “La mia stessa scuola” conferma il fratello, e ora lavorava come operaia in una fabbrica poco distante dalla sua abitazione.
“Le piacevano la musica, il divertimento e la tranquillità. Come me. Eravamo spesso assieme” conclude il fratello. Con ogni probabilità, l’ultimo saluto a Samira non sarà dato in Italia: la salma sarà portata in Marocco, Paese di origine degli Fakihi.
(Foto: Instagram).
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