Nella Marca trevigiana un’azienda su dieci ha realizzato il passaggio generazionale negli ultimi sei anni. I giovani imprenditori scelgono vie autonome piuttosto dell’azienda di famiglia. E l’artigianato è il comparto più attrattivo per le imprese under 35.
“La maggioranza degli imprenditori è over 60, manca il ricambio generazionale”, sottolinea Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
Sul fronte del ricambio generazione la Marca Trevigiana si colloca poco sotto la media veneta, attestata all’11,6%, ma meglio della mediana nazionale, attestata al 9,1%. Dai dati elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato emerge una netta frenata nel passaggio d’impresa ai figli dopo il Covid-19. In provincia, nel biennio 2016-2018 il passaggio generazionale aveva interessato il 3,3% delle imprese artigiane, dato che è salito al 5,1 tra il 2019 e 2021, per poi scendere drasticamente nel 2022: solo l’1,9%.
“Oggi le imprese sono sempre più interessate – fa notare il presidente Bernardi, – da un ricambio generazionale di competenze, siano esse manageriali, organizzative o di business”.
La difficoltà nell’assicurare continuità alle imprese artigiane va collocata su uno scenario generale di invecchiamento della popolazione della Marca Trevigiana. In dieci anni la provincia ha perso 28.991 giovani tra i 15 e i 34 anni, un calo del 13,7%. Un dato comunque migliore rispetto alla media veneta, assestata a meno 14,7%, e nazionale, meno 17,4%.
Nel 2024 gli under 35 sono 182.701, contro i 273.223 over 60. In provincia le imprese gestite da under 35 sono 6.089, pari al 7,2% del totale delle imprese. L’artigianato attira di più i giovani imprenditori che nella Marca Trevigiana sono 2.018, pari al 9,2% del comparto e al 33,1% delle imprese di under 35.
Bene l’artigianato anche nelle imprese giovanili condotte da stranieri: sono 640 che corrispondono al 31,7% del totale imprese under 35 e ben il 45,8% di quelle giovanili straniere. Buona anche la presenza di giovani imprenditrici artigiane: sono 450, pari al 22,3% del totale delle imprese artigiane giovani, il 28,8% se si restringe il campo alle aziende “rosa”.
“È necessario alzare il limite d’età di 35 per accedere a incentivi e agevolazioni, – conclude Oscar Bernardi – Oggi i giovani si laureano, poi se hanno l’opportunità fanno tirocini ed esperienza in azienda e solo nella fase successiva, se hanno la capacità economica, decidono di avviare una propria attività. Le nuove generazioni di imprenditori puntano sulle nuove tecnologie e sulla ricerca. Per questo serve una nuova programmazione, che preveda una formazione a tutti i livelli e a tutte le età, per consentire anche ai sessantenni di reggere il confronto con le nuove generazioni”.
(Foto: Confartigianato Imprese Marca Trevigiana)
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