Si è tenuta ieri in Prefettura a Treviso una riunione dell’Osservatorio per il monitoraggio degli incidenti stradali istituito nell’ambito della Conferenza provinciale permanente. La partecipazione è stata estesa agli Enti gestori della rete viaria provinciale.
All’esito di specifici approfondimenti, è stato delineato l’andamento dell’incidentalità nel 2021, che evidenzia una sostanziale continuità rispetto agli anni precedenti, pur se con un aggravamento, in proiezione, degli esiti (mortali, ad oggi, in 41 casi). La sinistrosità, ascrivibile essenzialmente al fattore umano, si localizza con assoluta prevalenza su tratti stradali rettilinei urbani, in misura sensibilmente inferiore su tratte extraurbane ed in entità statisticamente trascurabile lungo la rete autostradale.
Dall’analisi complessiva della rete stradale in ambito provinciale è emerso un discreto stato manutentivo della stessa. Parallelamente, è stato rilevato un adeguato livello di efficienza dei veicoli controllati.
Altro dato significativo è il crescente coinvolgimento di utenti fragili, quali ciclisti, pedoni o persone con monopattino. A tale ultimo proposito, pur non essendo stati rilevati, allo stato, episodi di particolare rilievo, si è convenuto sull’opportunità di una disciplina di dettaglio per l’utilizzo dei monopattini, sempre più diffusi e potenzialmente pericolosi, anche come possibili strumenti di innesco di incidenti.
Analogamente, è stata sollevata la possibilità di adeguare alcune norme del Codice della strada alle mutate esigenze della circolazione. Si è fatto riferimento, in particolare, alla possibilità di incrementare, anche in deroga alle attuali prescrizioni normative, gli attraversamenti pedonali rialzati, che, in alcune zone urbanizzate, potrebbero avere un’elevata incidenza dissuasiva.
I rappresentanti dell’Associazione Italiana famigliari e vittime sulla strada hanno sottolineato il ruolo centrale che dovrebbero assumere l’educazione stradale, da includere, a loro avviso, nel percorso didattico delle scuole secondarie, e gli esami tecnici e clinici funzionali al rilascio della patente di guida.
All’esito dell’incontro, è stata ribadita la centralità dei progetti funzionali alla sensibilizzazione e responsabilizzazione degli utenti della strada, attraverso una costante attività formativa e divulgativa. Vi è la conferma, infatti, che la quasi totalità degli incidenti, che hanno coinvolto in prevalenza persone in una fascia d’età ricompresa tra i 40 e i 50 anni (quindi non neopatentati) siano da imputare, direttamente o indirettamente, a condotte negligenti in spregio alle norme del codice della strada, ovvero, in numero non trascurabile, a stati di alterazione dovuti ad alcol e sostanze stupefacenti.
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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