Inaugurato Bike me Hub, uno spazio dedicato al cicloturismo: il primo tassello del sogno a occhi aperti di Open dream

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Uno spazio di rigenerazione industriale sulla via Noalese, una delle principali arterie di collegamento del Veneto, è quello che è stato inaugurato ieri, mercoledì 8 luglio, a Treviso: si chiama Open Dream l’opera di recupero dell’ex area artigianale Pagnossin, un nome che ben si identifica con l’obiettivo di un progetto in itinere e soggetto a diversi sviluppi futuri, ovvero il sogno di creare un luogo dove eventi, sport, cultura del cibo e del benessere possano convivere assieme, offrendo un prodotto appetibile soprattutto per la clientela estera.

Ben 110 mila metri quadrati di area, di cui 40 mila al coperto, come ha precisato Daniele Tiveron, organizzatore dell’evento, il quale ha specificato come Bike me Hub sia soltanto il primo blocco inaugurato di Open dream.

Un’idea di rilancio del turismo, che tanto serve in un periodo come quello odierno, dove il tema, vista la bella stagione e gli effetti del Covid, è sotto la lente di ingrandimento.

Uno spazio dedicato allo sportivo, – ha spiegato l’imprenditore Damaso Zanardo, titolare di Open dream – dedito alla bici e a tutte le sue discipline. Uno spazio vissuto tramite la cura della propria persona e dedicato anche al tour operator: il turismo green è sempre più attento al territorio e gli appassionati potranno così trovare dei percorsi utili“.

Uno spazio, però, che farà da anello di congiunzione tra la stessa via Noalese e la ciclopedonale Treviso Ostiglia (con l’impiego delle vecchie ceramiche per la pavimentazione) e che a settembre vedrà l’inaugurazione di un’area di mercato al coperto, mentre altri lavori fervono per riqualificare i vecchi capannoni, trasformandoli in padiglioni riservati a cene ed eventi, e dare vita a una foresteria di 55 posti: insomma, tutto ciò che serve per realizzare un vero e proprio Expo trevigiano.

Un’idea nata da Damaso Zanardo, imprenditore che da quattro anni ha rincorso l’idea di ridare una veste innovativa e rinnovata all’ex Pagnossin.

Una scommessa vinta, a giudicare dall’inaugurazione di ieri di Bike me Hub, uno spazio dedicato allo sport, con noleggio di bici, consulenze tecniche, bistrot e negozio dedicato alla disciplina sportiva: tutti ingredienti necessari per attirare i turisti e la clientela straniera, considerata la posizione strategica del luogo, a circa 700 metri dall’aeroporto Canova e nei pressi delle uscite autostradali e dei collegamenti ferroviari.

Ma, soprattutto, un sito che fa parte della rete Cycling in the Venice Garden, rete di impresa che riunisce operatori dell’ospitalità ricettiva e del tempo libero, che prevede la realizzazione, proprio nello spazio trevigiano di Open dream, di un park freestyle, dedicato agli appassionati dello skateboard.

E sul fronte del turismo, quanto possono fare la differenza progettualità di questo tipo?

A rispondere alla domanda è stato il sindaco di Treviso Mario Conte, il quale ha spiegato come prima del Covid il territorio avesse registrato un incremento pari al 9 percento nel settore: “Fortunatamente il Covid ha lasciato intaccate le nostre bellezze. Credo sia bello sapere come nei nostri territori ci siano imprenditori disposti a metterci la faccia”.

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“L’Italia è ancora fatta di tanta burocrazia e quindi come amministrazione faremo il possibile per agevolare in questo senso. – ha sottolineato il primo cittadino – Da qui riparte la città di Treviso, dove il cicloturismo era un elemento di forza del territorio, un territorio che fa innamorare anche gli imprenditori. Quella inaugurata oggi è una location perfetta per il cicloturista“.

Una visione condivisa da Federico Caner, assessore regionale al Turismo: “L’importante in questo momento è trovare imprenditori che ci credano, per questo abbiamo stanziato un piano da più di 2 milioni e 300 mila euro”.

Abbiamo bisogno del territorio – ha proseguito Caner – e, quindi, di più bandi a favore delle reti di impresa. A livello di turismo stiamo ricevendo delle risposte, non è semplice, ma ci si comincia a muovere. Il turismo del futuro è il turismo del presente“.

Determinazione, fiducia, progetti e idee sono gli ingredienti divenuti essenziali per il rilancio e la crescita del turismo, secondo quanto dichiarato pubblicamente da Pier Paolo Baretta, sottosegretario del Mise, presente all’evento.

Turismo che andrà di pari passo con il commercio, secondo quanto rilevato da Federico Capraro, presidente di Ascom Treviso, il quale ha reso noto come commercio e turismo non siano più due settori da considerare separati tra loro.

E quale sarà un altro settore in grado di aiutare il turismo? Sicuramente la comunicazione digitale, secondo l’influencer Elena Restegava: “Ormai l’influencer e la comunicazione tramite social sono sempre più vicini alla gente”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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