Il 24 aprile di un anno fa un incendio di grandi dimensioni, sviluppatosi da un appartamento al terzo piano, interessò a Treviso il condominio situato al civico 9 di via Pier Maria Pennacchi, causando danni per centinaia di migliaia di euro e l’evacuazione di vari nuclei familiari, attesa l’inagibilità delle rispettive unità abitative.
I Vigili del fuoco, accorsi sul posto con diverse squadre, furono costretti ad utilizzare una scala aerea per raggiungere terrazze e finestre dei piani alti, attraverso i quali procedere al salvataggio di alcuni condomini, tra cui un’anziana disabile, visto che l’ingente quantità di fumi densi saturò l’intero vano scale, rendendolo di fatto impraticabile.
Se nell’immediatezza del fatto si ipotizzò una verosimile causa accidentale, dalle prime testimonianze assunte nei giorni successivi emersero contraddizioni rispetto a quanto riferito dalla proprietaria dell’appartamento da cui il rogo si era sviluppato, posto che la stessa dichiarò, tra le altre cose, di essere sola in casa nel momento in cui era scoppiato l’incendio, mentre i vicini l’avevano sentita discutere animatamente prima della deflagrazione.
Da lì partì un’articolata attività di indagine da parte della Squadra Mobile della Questura di Treviso. Le risultanze, supportate dagli accertamenti tecnici svolti dai Vigili del fuoco, hanno fatto emergere numerosi e gravi indizi a carico del convivente della donna, il quale avrebbe appiccato il fuoco al culmine dell’ennesimo litigio, dandosi poi alla fuga.
Nei giorni scorsi, dopo aver eseguito delle perquisizioni a casa delle rispettive abitazioni, gli ormai ex fidanzati sono stati accompagnati negli Uffici della Questura ed è stato loro notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla locale Procura della Repubblica, che ha ipotizzato nei loro confronti i reati di incendio doloso aggravato e favoreggiamento personale.
(Foto: Questura di Treviso).
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