Influenza stagionale in anticipo e più forte, dopo due anni di isolamento sociale: l’appello dell’Ulss2 a vaccinare le fasce deboli

Secondo quanto descritto dai dati scientifici raccolti in Australia la scorsa primavera, il picco epidemico in Italia arriverà prima del solito quest’anno: per questo motivo la Regione del Veneto ha anticipato l’inizio della campagna vaccinale antinfluenzale (da distinguere da quella contro il covid) non più ai primi novembre, come era solita fare, ma addirittura a partire dall’11 ottobre.

L’Ulss2 Marca Trevigiana ha iniziato la propria campagna di vaccinazione qualche giorno fa, il 18 ottobre, non appena ha ottenuto la fornitura di vaccini necessari per iniziare.

Avranno la priorità i soggetti dai sessant’anni in su, che potranno ricevere la dose di vaccino direttamente negli ambulatori di medicina generale, poi tutti gli adulti e gli adolescenti con patologie o fragilità specifiche, secondo l’ordinamento del ministero. I bambini dai sei mesi ai sei anni potranno essere vaccinati dal proprio pediatra di base oppure negli ambulatori del servizio igiene sanità pubblica. Non oltre il 24 ottobre riceveranno una dose di vaccino anche quelle persone che svolgono lavori di pubblica utilità.

“È importante vaccinarsi prima, quest’anno, e soprattutto vaccinarsi il più possibile – spiega dal Centro di Prevenzione “La Madonnina” dell’Ulss2 di Treviso, la dottoressa Maria Domenica Pedone, dirigente medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica – i dati che ci arrivano dall’altro emisfero e dai nostri laboratori di microbiologia parlano di un’influenza in anticipo e anche più intensa rispetto agli anni passati. Il biennio che abbiamo trascorso a causa del covid, con le mascherine e l’isolamento sociale, ha impedito di ammalarci, però allo stesso tempo non abbiamo sviluppato dell’immunità naturale e di conseguenze le nostre difese sono molto più suscettibili ai virus a trasmissione aerea”.

“In autunno le temperature diventano meno miti e si comincia a stare in luoghi confinati: per questo c’è un aumento della trasmissione di virus respiratori. Questi virus hanno la caratteristica di mutare la propria conformazione di stagione in stagione ed è questo il motivo per cui non è sufficiente vaccinarsi una volta ma bisogna rinnovare la vaccinazione ogni anno”.

Sì, anche il covid continua a circolare molto e il numero di contagi è alto: vaccinarsi per l’influenza diventa così ancora più importante per fare una diagnosi differenziale tra queste due malattie nei soggetti a rischio. È in atto la vaccinazione per le quarte dosi e per gli over 80 viene offerta anche la quinta. Il vaccino utilizzato in questo periodo è bivalente, quindi contiene sia il ceppo One, che il ceppo Omicron 5: questo serve non tanto a garantirci una protezione quanto a tentar di debellare le forme gravi e le ospedalizzazioni.

Per coloro che hanno dei dubbi sui vaccini, sia per il covid o sia per l’influenza, i riferimenti possono essere il proprio medico di medicina generale, i siti istituzionali, come il Ministero della Salute, il sito dell’Ulss2 Marca Trevigiana, dell’Aifa o delle Ulss di appartenenza. È importante poi rivolgere anche le proprie domande ai medici vaccinatori all’interno dei centri di vaccinazione, perché hanno acquisito ormai notevole esperienza nel rispondere scientificamente. L’importante, comunque, è che quando si cercano delle informazioni scientifiche mediche, si verifichi sempre la fonte. Devono essere fonti affidabili, evitando le fake news” conclude la dottoressa.

(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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